Il dirigente regionale, il 59enne ragioniere trevigiano Lucio Fadelli, responsabile del Servizio di Rendicontazione e Monitoraggio della Direzione Ragioneria e Tributi del Veneto con ufficio sul Canal grande in Riva de Biasio, ha preferito non rispondere alle domande del giudice veneziano Antonio Liguori che, per conto del magistrato torinese che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, lo ha interrogato.
Difeso dall’avvocato veneziano Marco Vassallo si è avvalso della facoltà di non rispondere rimandando ad un futuro non troppo lontano il momento in cui chiarirà la sua posizione. E’ arrivato dal carcere di Santa Maria Maggiore a piedi, accompagnato da alcuni agenti della Polizia penitenziaria : atteggiamento dimesso, di chi è in una cella da due giorni e non si aspettava di essere arrestato. È accusato di associazione a delinquere e di turbativa d’asta per essersi accordato con i dirigenti della Gec sul bando di gara che la Regione stava avviando per scegliere la società a cui affidare la riscossione del bollo di circolazione per le auto. «Fadelli», si legge nell’ordinanza del giudice torinese Giuseppe Salerno, «per mutuare un’espressione utilizzata da altri coindagati, è il Tarizzo (il funzionario della Regione Piemonte soprannominato Zeus e anche lui arrestato per concussione e corruzione) anche se “meno corrotto” e, dunque, per lui valgono le medesime considerazioni svolte per l’omologo piemontese pur essendo, per certi versi – –Fadelli è tuttora “operativo”- l’attualità delle esigenze cautelari più stringente. La conversazione ambientale con Catto relativa agli scenari futuri in Veneto ed al disegno comunque di continuare a favorire Gec, andando a proporre ad Enginering di fare lei la capofila e di avvalersi lei di Gec ci dimostrano come Fadelli sia a disposizione di Gec per sempre nuovi reati, anche quelli originariamente non previsti, cosa che fa di lui un partecipe a pieno titolo alla associazione, cui offre una filiale in Veneto. Anche la circostanza che parli così apertamente con Catto (in un quadro di assoluto riserbo e di cautela massima) conferma come tra di loro vi sia il riconoscimento reciproco della appartenenza ad uno stesso sodalizio». «È tuttora in servizio», prosegue il magistrato, «e nel pieno della sua funzione pubblica, strumentalizzata al fine di favorire Gec. È stato in questi anni ed è ancora in costante contatto con Tarizzo, che non gli ha lesinati consigli ed idee su come violare la legge. Il fatto che non si sia (ancora) provato “il soldo” non attenua assolutamente la valutazione delle esigenze cautelari, non potendosi anche in questo caso ipotizzare il ritorno alla legalità nella gestione della riscossione della tassa automobilistica in Veneto con Fadelli in circolazione. Si è dimostrata persona molto cauta nell’uso dei telefoni, tanto da avere una utenza riservata, ulteriore a quella intestata alla Regione Veneto: ciò dimostra come gli arresti domiciliari sarebbero del tutto inutili ad impedire le sue comunicazioni». L’avvocato Vassallo già ieri ha presentato la richiesta di scarcerazione e, in subordine, quella degli arresti domiciliari, ma toccherà al giudice di Torino prendere una decisione dopo aver sentito il pm.
Il Mattino di Padova – 3 dicembre 2012