Mentre una nuova ipotesi di tagli alla sanità viene avanzata dal Governo italiano (si parla di circa 10 miliardi di euro in 4 anni), la 5° Commissione (politiche socio-sanitarie) del Consiglio Regionale del Veneto inizia il suo iter lavorativo con una seduta oggi ricca di punti all’ordine del giorno. Il presidente della Commissione, Fabrizio Boron, ha infatti inserito nella seduta d’avvio il delicato tema dei fondi per i servizi ai disabili sensoriali e i tre progetti di legge che istituiscono la cosiddetta Azienda Zero, il nuovo governo delle liste d’attesa e la trasformazione delle IPAB in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (APSP).
I sei milioni attesi per la disabilità sensoriale arriveranno. E la nuova sanità veneta – governata dall’Azienda Zero, da 7 Ulss provinciali e da liste d’attesa molto più brevi che nel resto del Paese – potrebbe vedere la luce già dal 1 gennaio 2016. Queste le indicazioni emerse dalla seduta di oggi della Commissione Sanità del Consiglio Regionale del Veneto, alla quale hanno partecipato anche l’assessore ai servizi sociali, Manuela Lanzarin, e l’assessore alla sanità, Luca Coletto.
La 5° Commissione ha aperto i suoi lavori affrontando il tema dei disabili sensoriali, alla presenza dei rappresentanti dei lavoratori e delle famiglie di un mondo che coinvolge circa 1000 utenti e 570 lavoratori qualificati. Alle domande poste dagli operatori e dai cittadini, l’assessore Lanzarin ha risposto assicurando la continuità dei servizi odierni fino al 31 dicembre (“garantiremo la copertura dei 6milioni”) e informando che già è stata avviata l’azione della Giunta per analizzare l’insieme dei servizi svolti dalle province a favore dei disabili sensoriali, in modo tale da esprimere già a settembre un piano progettuale che possa avviarsi dal 1 gennaio e coprire tutto il 2016.
La parola è poi passata all’assessore Coletto che ha illustrato il Pdl 23, “Istituzione dell’Ente di governance della Sanità regionale veneta denominato Azienda zero e disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle aziende Ulss” e il Pdl 24, “Governo delle liste d’attesa in Veneto”.
“La decisione dì creare un nuovo ente denominato Azienda Zero per il governo della Sanità della nostra Regione”, ha detto Coletto, “risponde a queste finalità: unificare e centralizzare in capo ad un solo soggetto le funzioni dì programmazione, di attuazione sanitaria e socio-sanitaria, nonché di coordinamento e governance del SSR, riconducendo a esso le attività di gestione tecnico-amministrativa su scala regionale”. Nel progetto si prevede un’azienda che gestisca tra l’altro la governance degli acquisti, la formazione del personale, l’accreditamento delle strutture, il monitoraggio dei costi standard attraverso un accentramento che secondo Coletto “significa risparmio e velocità, lasciando le Ulss libere di occuparsi al meglio dell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi ai cittadini”. Proprio in questa visione si innesta la riduzione dalle attuali 21 Aziende Ulss a solo 7 Aziende Ulss (articolo 16 del Pdl), mentre “in considerazione delle loro peculiari caratteristiche restano confermate eccellenze della nostra Regione quali l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Istituto Oncologico Veneto”. “La nuova suddivisione territoriale, ha aggiunto l’assessore, “individua 7 Ulss, quale risultato dell’accorpamento delle 21 Aziende oggi vigenti, cui è stata attribuita una nuova denominazione che stacca completamente dalle precedenti proprio per far emergere la volontà che da oggi tutto deve cambiare: Dolomitica, Marca Trevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica, Scaligera: denominazioni che ricordano la specificità di tutto il territorio veneto”.
La legge sul governo delle liste d’attesa, il Pdl 24, vuole invece garantire “una riduzione dei tempi massimi previsti per le diverse classi di priorità dal Piano Nazionale di governo delle liste d’attesa, assicurando nel contempo trasparenza ed equità a tutti gli assistiti nel territorio regionale”. In particolare il Pdl prevede all’art.3 l’introduzione di classi di prestazioni a cui afferiscono tempi precisi per l’erogazione delle prestazioni stesse: classe U entro 24 ore dalla presentazione; classe B entro 10 giorni dalla prenotazione; classe D entro 30 giorni dalla prenotazione; classe P entro 60/90 giorni dalla prenotazione secondo indicazione del medico prescrittore. Il Pdl, ritiene poi inammissibile la chiusura delle agende di prenotazione, definisce le caratteristiche e le funzioni minime essenziali del Centro Unico di Prenotazione (CUP) e prevede, all’art.10, che sia assicurato un livello sempre maggiore di attività dei servizi ambulatoriali, stabilendo l’apertura delle strutture fino alle ore 23.00, per almeno tre giorni alla settimana e dalle ore 8.00 alle 12.00 la domenica ed i giorni festivi.
Nel dibattito della Commissione sono intervenuti per un primo commento Claudio Sinigaglia (PD), Cristina Guarda (MP), Marino Zorzato (AP) e Patrizia Bartelle (5S), ma tutti i consiglieri hanno rimandato le loro osservazioni più approfondite alle prossime riunioni, visto che la seduta odierna era considerata di pura illustrazione delle proposte. La 5° Commissione ha fissato la sua prossima seduta il prossimo 4 agosto, ancora con la presenza di Manuela Lanzarin che dovrà illustrare il Pdl nr.25, proposta che punta a trasformare le IPAB in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona.
Ritmo serrato, per una commissione che si trova ad affrontare da subito temi nevralgici e in grado di affrontare con energia il governo della sanità veneta. “Ho cercato di calendarizzare da subito alcuni tra i temi più importanti dell’ambito socio-sanitario, perché non vogliamo perdere tempo” ha detto il presidente Boron, “il mio obiettivo personale nella vita e nella politica è fare velocemente cose concrete e quindi credo che questo sarà lo stile con cui cercherò di condurre il lavoro: sono certo che anche gli altri membri della commissione lo potranno condividere”.
Obiettivo della Commissione nei confronti dell’Azienda Zero? “Credo sia realistico pensare di approvare il Pdl entro fine anno, così dal 2016 potremo avere maggior efficienza e migliore organizzazione con sensibili risparmi. La Commissione è per sua natura luogo di incontro, dialogo ed anche di scontro, ma credo che il progetto Azienda Zero, così come è stato messo a punto, sia un chiaro segnale di chi ricerca l’eccellenza pur dentro l’eccellenza già esistente. E sono perciò fiducioso che riusciremo a ritrovare i giusti equilibri in Commissione….”
Inevitabile chiedersi come gli annunci di nuovi tagli graveranno sul tentativo veneto di riprogrammare la sanità regionale. Cosa ne pensa Fabrizio Boron? “Purtroppo siamo di fronte a uno Stato che non vuol cambiare, che bastona gli efficienti e premia gli spreconi. La soluzione per la sanità italiana ha un solo nome: costi standard. Chi spreca deve sapere che si deve far da parte; chi ha sempre fatto eccellenza, contenendo spese e razionalizzando, non deve essere ulteriormente penalizzato. Purtroppo bisogna dire che finché avremo un governo che punisce i meritevoli e premia gli spreconi, non avremo mai uno stato equo”.