Con un pacchetto di emendamenti al progetto di legge 224 “collegato alla finanziaria” in materia di sanità, provvedimento in discussione domani in aula in Consiglio, il consigliere regionale Diego Bottacin (Verso Nord), relatore di minoranza del provvedimento, si propone di superare il conflitto di attribuzioni tra Giunta e Consiglio regionale in materia di programmazione e gestione sociosanitaria e di “rendere più razionali ed efficienti le Ulss venete”.
“La sanità – spiega Bottacin – è il settore di maggior intervento regionale. Vogliamo contribuire a far uscire la Regione dall’incredibile stallo in cui si trova”, dopo l’impugnativa da parte del governo di fronte alla Corte Costizionale del nuovo piano sociosanitario approvato a fine giugno. Il ‘collegato’ alla finanziaria, da oggi in discussione, è un provvedimento molto tecnico, che non comporta oneri di spesa, e che è stato ribattezzato ‘legge omnibus’ per l’eterogeneità delle norme che contiene, dal recepimento delle norme nazionali sugli Spisal all’esonere delle spese sociali dagli obblighi della ‘spending review’. Nel corso dell’esame istruttorio il collegato è stato ‘infarcito’ di ulteriori norme aggiuntive, alle quali ora propone – con ulteriori emendamenti – di agganciare altre norme ordinamentali. “Se di legge omnibus si tratta – spiega – allora lo diventi anche per alcune operazioni virtuose, urgenti e su cui la giunta regionale ha espresso pubblicamente la volontà di agire”. Le proposte di Bottacin si articolano in sei mosse.
1. Nomine dei direttori generali delle Ulss. Verso Nord – dichiara Bottacin – chiede che le nomine non siano soggette ai capricci del presidente di turno. “Due anni fa Verso Nord ha proposto di farle tramite una società di cacciatori di teste. Il presidente Zaia sembra aver accettato la proposta e l’ha tradotta in una delibera di giunta”.
2 Riduzione delle Ulss. “Verso Nord – ricapitola Bottacin – propone la nomina dei direttori generali solo per le Ulss degli attuali capoluoghi di provincia (7 in tutto), a cui sarà affidata ad interim anche la direzione delle altre Ulss territoriali, in attesa di ridefinire i confini territoriali delle Ulss. 3.
Schede ospedaliere e territoriali. “Verso Nord intende risolvere la pantomima consociativa che sta bloccando le schede ospedaliere – premette Bottacin – L’emendamento prevede l’eliminazione del parere obbligatorio del Consiglio regionale sulle schede ospedaliere e territoriali impugnato dal governo presso la Consulta della Corte costituzionale”.
4. Nomina del direttore generale della Sanità. L’emendamento di Verso Nord prevede di annullare l’altro motivo di incostituzionalità del piano socio sanitario, stabilendo che il direttore generale della Sanità venga nominato dalla Giunta e non dal Consiglio.
5. Dismissione delle società partecipate dalle Ulss. “Un emendamento del presidente della commissione Sanità Leonardo Padrin è finalizzato a portare in capo alla Giunta le diverse centinaia di nomine presso società partecipate dalle Ulss, oggi responsabilità delle singole aziende – spiega Bottacin – Con un sub emendamento Verso Nord propone di vietare tassativamente la costituzione di queste società e impone alle Ulss di procedere alla dismissione di tutte quelle esistenti entro il 2013. Non c’è infatti alcuna ragione logica, economica e neanche giuridica perché tali società siano costituite o partecipate dalle Ulss. Sono solo un opaco strumento di suddivisione di premi e incarichi”.
6. Agenzia regionale sociosanitaria. Verso Nord ne propone la cancellazione: “Dopo che l’Agenzia regionale socio sanitaria, nata per essere uno strumento terzo di controllo del servizio – spiega Bottacin – è stata totalmente asservita alla giunta e alla direzione regionale della sanità, ora si prevede di accentuare questa subalternità attraverso l’eliminazione di fatto della pianta organica. Così com’è l’Arss non serve allo scopo per cui è nata, è una semplice unità operativa della segreteria regionale e pertanto Verso Nord ne propone la cancellazione
13 novembre 2012