Braccio di ferro tra Governo e partiti di maggioranza sul pacchetto di dieci emendamenti di modifica della riforma del mercato del lavoro che Pd, Pdl, Udc, Fli e Pt vogliono introdurre al Dl Sviluppo in esame alla Camera
Nel mirino del ministro Fornero ci sono soprattutto due proposte: il rinvio di un anno, al 2014, del nuovo ammortizzatore sociale – l’assicurazione sociale per l’impiego o Aspi – che sostituirà gli attuali (proposto dal Pd) e l’estensione ai parasubordinati dell’articolo 2116 del codice civile con la garanzia del conteggio dei contributi previdenziali anche quando il datore di lavoro non è in regola con i versamenti (proposto dal Pdl).
Ma le resistenze del ministro si estendono anche allo slittamento di un anno dell’aumento dell’aliquota contributiva per le partite Iva, sempre per problemi di copertura dei costi.
Gli incontri di ieri del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, con i relatori della riforma non sono serviti; restano le divergenze. Il primo banco di prova si avrà oggi con il pronunciamento sull’ammissibilità degli emendamenti al Dl sviluppo in esame nelle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera (si veda l’articolo a pagina 7): «Ci sono fortissimi problemi – spiega Giuliano Cazzola (Pdl) – sugli emendamenti che comportano aumenti di costi, è molto difficile che passino ma il Pd ha voluto insistere ugualmente.
Vi sono anche problemi di principio, perché il rinvio dell’Aspi andrebbe a vantaggio di una parte dei lavoratori, penalizzando gli apprendisti e gli artisti ai quali si applica il nuovo ammortizzatore». La partita, per Cazzola, si gioca sull’ammissibilità degli emendamenti, visto che riguardano la materia del lavoro ma vengono presentati al Dl sviluppo. Se venisse dichiarata l’inammissibilità, sempre secondo Cazzola, è realistico pensare che possano essere ripresentati in Senato nella conversione in legge del decreto sulla spending review.
Dal centro destra non si faranno barricate a difesa della proposta sulla tutela previdenziale dei parasubordinati che accoglie un ordine del giorno votato dal Senato, specie dopo che una parte del Pdl ha mostrato di non aver gradito l’intesa con il Pd sul pacchetto unitario di emendamenti. Al contrario, il Pd è pronto a dar battaglia per sostenere le dieci modifiche: «Ho ricordato al ministro Fornero che le proposte sono in continuità con l’impegno preso dal premier Monti a introdurre miglioramenti alla riforma del mercato del lavoro proprio su questi temi – afferma Cesare Damiano (Pd) –. Gli emendamenti sono il frutto di una proposta unitaria dei cinque gruppi che sostengono il Governo, sarebbe grave se fossero considerati inammissibili».
Per Damiano il pacchetto di proposte va accolto nella sua interezza: «Si è realizzato un equilibrio nella logica del “tutto si tiene” – aggiunge – le dieci modifiche non si possono dividere, vanno accolte alla Camera in questo provvedimento, senza rinviare la partita al Senato».
L’esponente Pd difende i due emendamenti contestati: «Risponde ad un criterio di giustizia sociale verso i giovani, equiparare le tutele dei parasubordinati a quelle dei dipendenti quando il datore di lavoro non paga i contributi, lasciando che sia l’ente previdenziale a farsene carico agendo nei confronti del datore – continua Damiano–. Quanto al rinvio di un anno dell’Aspi, viene incontro alla preoccupazione di avere in un momento di crisi un sistema di ammortizzatori più debole dell’attuale».
Il Sole 24 Ore – 11 luglio 2012