Casera. Dosi massicce di vaccino per mascherare la presenza della brucellosi nelle bufale durante i controlli sanitari: l’espediente è stato scoperto dal Corpo forestale dello Stato che ha sequestrato 180 capi di bestiame in alcuni allevamenti del Casertano.
Con questo sistema – ha accertato la Forestale in un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – gli allevatori hanno evitato l’abbattimento dell’animale infetto, come previsto dal programma europeo contro la brucellosi, lo hanno sfruttato fino allo stremo per ricavarne quanto più latte possibile e lo hanno poi abbattuto per percepire i contributi previsti dalla stessa Unione Europea. In questo modo, però – hanno accertato gli investigatori del Comando provinciale di Caserta e del Nucleo Agroalimentare della Forestale di Roma che hanno prelevato oltre 800 campioni di sangue in altrettante bufale – il batterio della brucellosi è passato dall’animale al latte, con rischi per gli operatori che manipolano il latte, ma non per i consumatori (la brucellosi viene normalmente eliminata con la pastorizzazione).
L’ASSESSORE NUGNES – «Sulla vicenda delle bufale vaccinate per mascherare la brucellosi ho già chiesto al servizio di sanità veterinaria regionale di predisporre un piano di controlli capillare negli allevamenti bufalini della Campania»: lo rende noto Daniela Nugnes, assessore regionale all’Agricoltura della Campania. «Sono certa – aggiunge Nugnes – che la Procura di Santa Maria Capua Vetere e il Corpo forestale dello Stato sapranno fare luce sulla vicenda». «Da parte della Regione Campania c’è tutto l’interesse nello smascherare truffe che possano seriamente danneggiare l’immagine di uno dei nostri prodotti di eccellenza», conclude Nugnes.
IL CONSORZIO – «La nostra mozzarella è sicura e l’inchiesta della Forestale è l’ennesima dimostrazione che in Italia esistono controlli che in altre parti non ci sono» afferma il direttore del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, Antonio Lucisano, commentando l’operazione della Forestale che ha portato al sequestro di capi bufalini nel Casertano. Lucisano, inoltre, fa sapere che sarà quasi certamente escluso dal Consorzio di tutela l’imprenditore titolare dei due allevamenti nella quale la Forestale ha sequestrato 180 capi bufalini perchè sottoposti a vaccinazione antibrucellosi al fine di nascondere la malattia, nel caso si fosse manifestata; molti capi infatti erano sani. «Stiamo controllando la situazione – spiega – ma appena gli inquirenti usciranno dal riserbo che comprendiamo e ci comunicheranno il nome dell’azienda, attiveremo il nostro codice etico, essendo l’unico Consorzio in Italia ad averlo. Purtroppo per noi è possibile solo togliere la qualifica di socio – prosegue Lucidano – ma non evitare che l’azienda continui ad usare il marchio Dop; a tal proposito è competente l’Istituto centrale di qualità del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che potrà però pronunciarsi solo dopo gli accertamenti eseguiti dall’organismo privato Dqa (Dipartimento qualità agroalimentare)».
1 giugno 2013 – Ansa