Secondo l’ultimo Outlook di breve termine prodotto dalla Ue per i seminativi, i prodotti lattiero-caseari e le carni, nei primi tre mesi di questo anno di produzione avicola è aumentata del 4% rispetto allo stesso periodo del 2014.
I maggiori incrementi riguardano la Polonia, dove la produzione è cresciuta del 16%, la Spagna (8%), la Francia (4%) quattro per cento e la Germania (2%). Secondo il rapporto in tutta l’Unione europea ci sarà un aumento della produzione di 240.000 tonnellate, pari al 2% rispetto al 2014 e questo aumento è destinato a continuare anche nel 2016.
La crescita economica mondiale dovrebbe essere del 2,6% nel 2015 e del 3,3% nel 2016. Per quest’anno in Europa si prevede una crescita del 2%, negli Stati Uniti sarà del 2% quest’anno e del 3% il prossimo, mentre in Cina dovrebbe essere del 6% e in India dell’8%.
Questa crescita offre buone prospettive per il mercato della carne e del pollame in tutto il mondo. Le prospettive europee sul mercato mondiale sono state spinte in particolare dai focolai di influenza aviaria che hanno colpito gli allevamenti degli Stati Uniti e della debolezza dell’Euro nei confronti del dollaro.
I mercati asiatici e africani potrebbero diventare un obiettivo interessante per gli esportatori del pollame dell’UE. Nei primi quattro mesi di quest’anno, il settore avicolo UE ha già sperimentato i primi segni di crescita con un aumento delle esportazioni del 5%, spinte soprattutto dalle richieste di Filippine, Benin e Ghana. Secondo il rapporto Ue, questo aumento delle esportazioni e l’apertura di nuovi mercati compensano la perdita del mercato russo dovuta al bando delle importazioni provenienti dalla Ue imposto come rappresaglia alle sanzioni adottate in occasione della crisi in Ucraina. Il rapporto prevede che quest’anno le esportazioni aumenteranno del 6% grazie a questi nuovi mercati asiatici e africani. Tuttavia, anche il Brasile comincia ad aprire alcuni mercati in Asia e nel Medio Oriente, in particolare Cina e Arabia Saudita, e presto gli Stati Uniti torneranno sul mercato, e quindi l’aumento delle esportazioni dell’UE potrebbe non essere a lungo termine e per il 2016 l’aumento delle esportazioni sarà solo di 25.000 tonnellate.
Nei primi 4 mesi dell’anno le importazioni di carne di pollame nell’UE sono diminuite dell’8%, in particolare a grazie alla riduzione della merce proveniente dal Brasile che è diminuita del 20%. Questo è dovuto in parte all’interesse del Brasile verso il mercato cinese.
Le importazioni dalla Thailandia stanno tornando a livelli pre-2014, quando l’industria locale aveva a cominciato ad orientarsi verso mercati più vicini a causa dei problemi politici del paese. Per quest’anno si prevede un aumento delle esportazioni tailandesi verso l’UE del 3%.
I prezzi della carne di pollame sono stabili, con una media tra i 185 e i 190 al chilo (prezzo carcassa).
Fonte The Poultry Site (da Unaitalia) – 17 luglio 2015