I cosiddetti ticket restaurant non potranno essere utilizzati oltre la soglia prevista né saranno utilizzabili nei giorni festivi. Vengono usati da almeno 2,3 milioni di lavoratori. Con l’inizio di luglio non sarà più possibile fare la spesa con più buoni pasto. Secondo una recente riforma i ticket restaurant non sono più cumulabili. La spesa massima è quindi di 7 euro e non si potranno usare più buoni contemporaneamente.
Inoltre non sono spendibili nei giorni festivi, ma solo in quelli lavorativi. Inoltre, entra in vigore la norma che aumenta a 7 euro la soglia di detassazione per i buoni pasto elettronici.
I ticket restaurant sono utilizzati da 2,3 milioni di lavoratori in circa 150mila esercizi convenzionati, per un totale di oltre 500 milioni di transazioni annue. Prima il valore esentasse dei soli buoni pasto elettronici era di 5,29 euro.
Solo uno e una volta al dì (e se non lo usi lo perdi), divieto di uso per la spesa, incedibili: con i nuovi ticket elettronici in arrivo una lunga serie di limitazioni
Arrivano i buoni pasto 2.0: in forza delle nuove regole fissate dalla Legge di stabilità 2015, la soglia di esenzione sale a 7 euro, dopo essere stata ferma per 17 anni a 5,29. Poco più delle vecchie 10mila lire. Per godere della franchigia fiscale, pero, bisogna utilizzare i nuovi ticket elettronici. Ma i buoni di plastica, introducono una serie di limitazioni che li rendono assai meno comodi. E spendibili. Vediamo le principali.
CUMULO. Scatta il divieto di cumulo. In pratica si potrà spendere fino a 7 euro per il pasto e soltanto una volta al giorno. Conseguentemente non sarà più possibile impiegare i ticket per pagare la spesa al supermercato né utilizzarne più di uno anche qualora il conto del bar o della pizzeria ecceda i 7 euro. La differenza andrà pagata in contanti.
BONUS. Per usufruire della detassazione, i datori di lavoro sono vincolati a distribuire un numero di tagliandi non superiore ai giorni realmente lavorati da ogni singolo dipendente: l’esenzione non vale ad esempio in caso di assenza per ferie, permessi o malattia.
CIBI E BEVANDE. I ticket potranno essere impiegati esclusivamente per l’acquisto di cibi e bevande da consumare oltretutto nel luogo in cui sono stati acquistati.
BENEFICIARI. A utilizzare il ticket non può essere una persona diversa dal lavoratore che lo ha ricevuto. Ne consegue che il buono non può essere ceduto, venduto, né convertito in denaro.
GIORNI LAVORATIVI. Il dipendente potrà utilizzare i buoni pasto soltanto nei giorni in cui risulta al lavoro, a prescindere se essi coincidano con sabati, domeniche o festivi infrasettimanali
MANCATO UTILIZZO. Se il beneficiario non usufruirà in una determinata giornata del buono pasto digitale non potrà cumularlo e ne perderà il diritto. In questo senso le card sono assimilabili più a un badge rilasciato da una mensa aziendale, piuttosto che ai vecchi ticket.
PART TIME. Avranno diritto ai buoni anche i lavoratori con un contratto a tempo parziale, qualora la loro prestazione copra anche l’orario del pranzo.
TESSERE. Progressivamente i 500 milioni di buoni cartacei che circolano tuttora in Italia verranno sostituiti da quelli digitali. A spingere fortemente in questa direzione è l’aumento della soglia esentasse. I nuovi buoni, in pratica, saranno dei tesserini dotati di chip digitale, simili in tutto e per tutto alle carte di credito e ai bancomat.
LETTORI. Secondo le imprese del settore sarà necessario un notevole investimento per dotare tutti gli esercizi convenzionati, circa 100mila, dei lettori per i tesserini digitali. Oltre a creare l’infrastruttura di rete destinata a governare le transazioni. I movimenti registrati dalla piattaforma saranno accessibili in tempo reale all’Agenzia delle entrate che in caso di utilizzo fraudolento, potrà intervenire.
SANZIONI. Con le nuove tessere elettroniche tutto potrebbe cambiare. Infatti, se l’uso simultaneo di più buoni pasto è sanche adesso vietato dalla legge, entro breve tempo sarà facilmente sanzionabile, proprio grazie alle nuove modalità elettroniche di erogazione e alla tracciabilità del loro impiego. Con la conseguenza che le somme giornaliere eccedenti i 7 euro verranno tassate.
CARTACEI. Per i tradizionali tagliandi cartacei la soglia di esenzione rimane fissata in 5,29 euro. Eventuali maggiorazioni rispetto a questo valore, comporteranno automaticamente un onere fiscale aggiuntivo a carico dei datori di lavoro.
BUSINESS. Complessivamente il mercato dei buoni pasto vale nel nostro Paese circa 2 miliardi e mezzo l’anno. Con un trend di crescita dell’1,5% ogni dodici mesi.
Libero – 2 luglio 2015