La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore alla caccia Giuseppe Pan, ha approvato il calendario venatorio 2015-2016. L’apertura generale è fissata per il 20 settembre 2015, la chiusura al 31 gennaio 2016. Il calendario prevede anche 5 giornate di preapertura il 2, il 5, il 6, il 12 e il 13, giorni nei quali saranno cacciabili merlo, tortora, ghiandaia, gazza, cornacchia nera e cornacchia grigia. Il 2 e 5 settembre è consentita anche la caccia da appostamento al colombaccio.
Il calendario indica in generale le specie ammesse a prelievo ed i relativi periodi di caccia; il numero delle giornate settimanali di caccia, che non può essere superiore a 3 con possibilità di libera scelta del cacciatore, ad esclusione dei giorni di martedì e venerdì, con integrazione di 2 giornate per la sola caccia alla fauna migratoria da appostamento nei mesi di ottobre e novembre; il carniere massimo giornaliero e stagionale, l’ora di inizio e termine della giornata venatoria. “Il via libera al calendario, sentite le Province e l’Ispra – dichiara l’assessore Giuseppe Pan – è stato uno dei primi atti di questa Giunta, assunto proprio per garantire continuità ad una tradizione molto viva nelle nostre terre e dare certezze al popolo degli appassionati dell’arte venatoria, sempre nel rispetto dei vincoli ambientali e dei principi generali di protezione della fauna. Il calendario e le prescrizioni per la prossima stagione ricalcano infatti fedelmente quanto già adottato per la stagione 2014-2015, nel pieno rispetto della normativa nazionale e comunitaria”.
La Giunta, sempre su proposta dell’assessore alla caccia e di concerto con il collega alla sanità, ha autorizzato anche per la prossima stagione venatoria 2015/2016, e sino al 31 dicembre 2015 la possibilità di utilizzare richiami vivi appartenenti agli ordini degli anseriformi e dei caradriformi, nei limiti e secondo le disposizioni operative già individuate per le precedenti due stagioni venatorie.
Caccia. Zanoni (PD): Veneto a rischio di infrazione UE
“Ci risiamo: ancora una volta sul calendario venatorio il Veneto rischia di incorrere nelle sanzioni dell’UE. Infatti l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) chiamato per legge a dare un parere, ha bocciato il calendario esprimendo parere sfavorevole e dichiarando che i contenuti ‘non appaiono condivisibili sotto il profilo tecnico scientifico in considerazione del quadro normativo vigente’.
La denuncia viene dal consigliere regionale del PD, Andrea Zanoni. L’esponente democratico, con Francesca Zottis (PD) e Cristina Guarda (Gruppo Moretti Presidente), ha presentato un’interrogazione al riguardo, riportando i rilievi che ISPRA muove alla Giunta regionale che con delibera n. 868 del 13 luglio 2015 ha approvato il calendario venatorio valido per la stagione di caccia 2015/2016.“Oltre a non aver rispettato le disposizioni di legge che prevedono la pubblicazione del calendario entro il 15 giugno di ogni anno, la Giunta ha emanato un provvedimento che fa acqua da tutte le parti. Di fatto non vengono rispettate le direttive europee, viene violata la legge italiana ed ignorata la guida tecnico scientifica dell’ISPRA. Il tutto ci mette dunque a rischio di sanzioni europee. Ed è del tutto probabile che, come avvenuto nel gennaio scorso, il governo Renzi debba intervenire d’ufficio per modificare il calendario”.
Secondo Zanoni “questo calendario rappresenta l’ennesima minaccia alla conservazione della fauna selvatica, patrimonio collettivo che non può essere gestito in modo clientelare come da anni continua a fare la Regione Veneto. Dalla caccia a specie con i piccoli nei nidi, a quella nei confronti di coppie di uccelli migratori di ritorno nei luoghi di nidificazione, fino alla caccia a specie rare come il Combattente e la Moretta, la Giunta prevede e consente tutto ciò che contrasta non solo con le norme vigenti ma soprattutto con il buon senso che dovrebbe sempre prevalere nella gestione di un bene pubblico”.
“Tra l’altro in questo modo, oltre a salate sanzioni, la Giunta si espone a ricorsi che andranno ad interrompere la stessa stagione venatoria, con tutti i conseguenti disagi per cacciatori, addetti alla vigilanza istituzionale e guardie giurate volontarie delle associazioni venatorie, agricole ed ambientaliste. E’ indispensabile – conclude Andrea Zanoni – fare in modo che anche il Veneto sia finalmente considerata una regione che rispetta e salvaguarda, al pari delle altre regioni europee, la fauna selvatica”.
30 luglio 2015