«Non decolla il piano straordinario contro la brucellosi. Visti i deludenti risultati, sarebbe il caso che il presidente Scopelliti, nella sua qualita’ di commissario straordinario per la sanita’, revocasse il piano straordinario per l’eradicazione della brucellosi bovina e ovicaprina, della leucosi e tubercolosi bovina»
«Il piano varato dal dipartimento della salute con il decreto n. 118 del 25 novembre 2012. Questa ci sembra la conclusione piu’ giusta, considerato che le azioni fondamentali previste dall’art. 2 del decreto che dovevano essere realizzate entro il 30 giugno 2012, in gran parte non sono state svolte o lo sono state in misura assolutamente insufficiente». Lo ha dichiarato Giuseppe Mangone, Presidente di Anpa Calabria.
”Ci riferiamo a identificazione elettronica degli animali; rispetto della tempistica nell’esecuzione dei controlli; utilizzo dei supporti informatici (BDN, SANAN, SIMAN) per la gestione dei piani di risanamento; individuazione delle ”aree a rischio” per le malattie oggetto del decreto; ridistribuzione del personale medico veterinario dirigente e specialista convenzionato, prente nella Regione Calabria”.
E’ fallito, cosi’, l’obiettivo centrale del piano – dice mangone – che era quello di poter dichiarare la Calabria, Regione Ufficialmente Indenne alla Brucellosi bovina, bufalina e ovicaprina e dalla leucosi bovina enzootica.
Secondo i dati disponibili, in quasi tutte le Aziende Sanitarie Provinciali Calabresi il controllo sanitario per i bovini e’ avvenuto per una percentuale che non supera il 60% degli allevamenti e dei capi bovini, mentre il rimanente 40% del patrimonio zootecnico bovino ha perso la qualifica sanitaria. Questo causera’ danni di natura economica elevatissimi per renderli nuovamente Ufficialmente Indenni e danni inimmaginabili agli allevatori con pochi capi in fase di vendita, macellazione, ecc. Non sono state previste le somme da indennizzare agli allevatori in caso di errore sanitario ne’, tanto meno, i tempi di erogazione dell’indennizzo.
Inoltre, il nuovo Piano, alla scadenza del primo semestre 2012, prevede delle gravissime restrizioni, frutto di una errata programmazione iniziale alla quale la regione sta tentando di porre rimedio con l’autorizzazione di una deroga al 30 settembre. Tali restrizioni riguardano, ad esempio, l’impossibilita’ di movimentare gli animali non imbolati ne’ per la transumanza ne’, tantomeno, per la macellazione. C’e’ da dire, infine, – conclude Mangone – che non e’ stato preventivamente stabilito e previsto alcun protocollo operativo per consentire agli allevatori in modo univoco l’acquisto di boli e marche auricolari con lo stesso numero identificativo”.
21 luglio 2012