Camera. Legge di stabilità al rush finale in aula. Ecco il testo, le novità sulla sanità e la sintesi degli interventi
La Camera si prepara al rush finale per dare il suo sì alla legge di Stabilità. Week end di lavoro per l’Aula, chiamata sabato pomeriggio a confermare la fiducia al governo e domenica (o al più tardi lunedì mattina) a votare il provvedimento in sè. Il governo venerdì pomeriggio ha posto le tre fiducie sugli altrettanti maxi-articoli in cui è stato spacchettato testo approvato dalla commissione Bilancio. La settimana prossima la manovra passerà al Senato, dove dovranno essere sciolti i nodi insoluti, dalla tassazione sui fondi pensione alla modifica al regime dei minimi per i professionisti. All’esame i disegni di legge (C. 2679-bis) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) e Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
Il Servizio studi della Camera, Dipartimento Bilancio ha diffuso una sintesi del contenuto delle disposizioni contenute nel provvedimento raggruppate sulla base di materie e politiche omogenee con l’obiettivo di dare conto delle principali misure che intervengono nei singoli settori. Quadro di sintesi del Servizio studi della Camera, Dipartimento Bilancio
Ecco gli emendamenti sulla sanità
La commissione Bilancio dopo l’ok all’emendamento governativo sull’emergenza Ebola, ha dato il suo via libera alle nuove tariffe per Aic dei farmaci omeopatici, alla produzione e distribuzione di farmaci in forma di monodose, all’abrogazione dei limiti di età per i titolari di farmacie private e allo stanziamento di 1 mln all’anno, per il triennio 2015-2017, per la sperimentazione di un software per il controllo della ludopatia. Gli emendamenti sulla sanità
Dversi gli emendamenti riguardanti materie sanitarie. Ben quattro di questi, presentati a prima firma da Di Lello, Corsaro, Ferrari e Bernardo hanno disposto l’abrogazione di quanto previsto dalla legge n.?27/2012 in materia di età pensionabile dei farmacisti: si propone quindi di far venire meno il limite d’età a 65 anni per i titolari di farmacie private.
Altre due proposte emendative hanno riguardato le tariffe a carico delle aziende titolari per il rilascio dei provvedimenti di rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali omeopatici, fissandole in 88 euro per i medicinali unitari, indipendentemente dalle diluizioni e dalla forma farmaceutica, e in 1.200 euro per i medicinali complessi, sempre indipendentemente dal numero dei componenti e dalla forma farmaceutica. Entro il 31 marzo 2015, spetterà all’Aifa individuare, con proprio provvedimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, la documentazione necessaria per il rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio di questi medicinali.
E’ stata poi approvata una proposta emendativa presentata dal M5S che, al fine della razionalizzazione, distribuzione e contenimento della spesa farmaceutica, incarica Ministero della Salute e Mef di emanare un decreto per determinare le modalità per la produzione e distribuzione dei farmaci anche in forma di monodose.
Infine, è arrivato l’ok a due emendamenti sulla ludopatia, presentati a prima firma da Binetti e Saltamartini, che destinano 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 alla sperimentazione di modalità di controllo dei soggetti a rischio di patologia, mediante l’adozione di software che consentano al giocatore di monitorare il proprio comportamento generando conseguentemente appositi messaggi di allerta. (Quotidiano sanità)
Legge di stabilità. Per i fondi pensione ipotesi prelievo al 17%. I ritocchi in arrivo al Senato
Far salire l’asticella della tassazione sui rendimenti dei fondi pensione non altre il 17% senza arrivare più a quota 20 per cento. Semplificare per renderlo più flessibile il Patto di stabilità sulle Regioni. Azzerare l’aumento del prelievo sulle Casse di previdenza (tornando al 20% dal 26%) con una possibile attivazione del super-Fondo nazionale per veicolare a investimenti infrastrutturali parte delle risorse degli Istituti privatizzati e dei fondi pensione. Cancellare la “patrimoniale sui macchinari” (imbullonati). Aumentare la franchigia Irap per le Pmi. E i ridefinire il regime dei cosiddetti “minimi” per i professionisti. Sono queste le sei correzioni prioritarie che dovrebbe apportare il Senato alla legge di stabilità, dopo il primo via libera della Camera atteso per domenica e proceduto dai tre voti di fiducia previsti per domani sugli altrettanti articoli in cui è stato spacchettato il testo approvato mercoledì notte dalla commissione Bilancio di Montecitorio.
Al momento queste sei possibili correzioni corrispondono ad altrettanti nodi da sciogliere. Al quale va aggiunto quella della local tax per la quale non è ancora del tutto escluso il decollo con un eventuale decreto di fine anno. Anche perché i tempi a disposizione del Senato per il restyling della “stabilità” sono molto stretti: poco più di tre settimane per dare l’ok e rispedire alla Camera il testo per l’approvazione definitiva. Che potrebbe arrivare anche dopo Natale.
Tra le altre questioni rimaste in sospeso a Montecitorio c’è quella della calibratura della social card, già estesa dalla legge di stabilità dello scorso anno agli extracomunitari, per il periodo di gennaio-marzo 2014. Potrebbe poi rispuntare il nodo della rateizzazioni delle cartelle Equitalia sul quale era stato preparato un emendamento alla Camera ritirato in extremis.
La partita sul restyling a Palazzo Madama è già cominciata. Ieri il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ha affermato che il «governo è pronto a incontrare nei prossimi giorni le Regioni», confermando però che «non è possibile rivedere i saldi». In altre parole, l’obiettivo dei tagli resterà invariato ma i Governatori potranno avere maggiori margini di manovra per la spending come già avvenuto per i Comuni con i ritocchi votati alla Camera. Sui fondi pensione, con il trascorrere delle ore prende quota l’ipotesi fermare l’aumento della tassazione sui rendimenti a quota 17% anche se resta in campo la seconda opzione di un ritorno secco all’aliquota dell’11,5%.
Intanto la Camera si preparata al rush finale per dare il suo sì nel week end. Oggi l’Aula comincerà ad esaminare il testo della Commissione suddiviso in tre maxi-articoli approderà e questa sera il Governo formalizzerà la fiducia. Tra gli ultimi correttivi approvati dalla “Bilancio” nella tarda serata di mercoledì quello che prevede tre mesi di tempo per consentire a Governo, Abi e associazione di categoria di concordare le misure necessarie per garantire la sospensione della quota capitale di mutui e finanziamenti di famiglie e Pmi relativamente alle rate da pagare per gli anni 2015-2017.
Cambia poi la fisionomia e il sistema di funzionamento del del Fondo di coesione e sviluppo. Il ritocco comprende la norma Delrio che prevede l’attivazione entro il 30 aprile 2015 di una cabina di regia, con i ministeri interessati e le Regioni, per definire specifici piani operativi per ciascuna area tematica nazionale. Sempre entro l’aprile 2015 il Cipe ripartirà la dote complessiva del Fondo (l’80% al Sud).
Novità anche per l’autotrasporto: il contratto merci viene superato dall’attuale sistema basato sui «costi minimi». Arrivano sgravi contributivi per chi assume lavoratori in mobilità e sarà garantita ai Comuni più virtuosi, soprattutto per la spending, una quota pari al 55% delle maggiori somme relative ai tributi statali riscosse a titolo definitivo anche a seguito dell’ente locale che ha partecipato all’accertamento.
Proprio la possibilità per i Comuni di centrare l’obiettivo di una spending da 1,2 miliardi tagliando anche gli investimenti e non solo la spesa corrente è uno dei ritocchi più significativi della Camera. Che ha dato l’ok alla proroga di un della compensazione dei debiti con i crediti delle imprese verso la Pa, all’aumento delle risorse per il made in Italy, a un ulteriore mini-rifinaziamento della “Sabatini” e una modifica del bonus bebè: andrà ai nuclei con un Isee non superiore a 25mila con assegno raddoppiato sotto i 7mila euro.
Il Sole 24 Ore – 28 novembre 2014