Lo prevede un decreto commissariale che mira a ridurre il fenomeno della mobilità sanitaria. In via sperimentale saranno cinque le categorie d’interventi per cui sarà necessario il placet delle aziende per andare a curarsi in Lazio, Molise, Basilicata e Puglia. Fissate anche nuove tariffe per i non residenti.
Interventi sulla retina, sul cristallino (con o senza vitrectomia), sulle strutture intraoculari (eccetto retina, iride e cristallino), malattie e disturbi dell’ apparato muscolo-scheletrico e connettivo, interventi sul ginocchio senza diagnosi principale di infezione. Queste le categorie per cui dal 1 gennaio 2013 un cittadino campano che vuole curarsi in una Regione confinante (Lazio, Puglia, Basilicata e Molise) dovrà richiedere un’autorizzazione a un’apposita commissione dell’Asl. Questa è la principale novità introdotta (per il momento in via sperimentale) con il decreto commissariale n.156, pubblicato ieri sul Burc. Il provvedimento punta dritto a far scendere la fuga dei pazienti campani verso altre Regioni che è costato alle casse di Palazzo Santa Lucia nel 2011 ben 398 milioni di euro. Questa, dunque la principale ragione che ha portato il governatore, nonché commissario ad acta, Stefano Caldoro e il sub commissario Mario Morlacco a firmare il provvedimento.
Altra novità del provvedimento riguarda la rimodulazione delle tariffe per i non residenti che usufruiscono del pronto soccorso presso gli ospedali campani senza ricovero. Prestazioni per le quali la Regione Campania potrà poi chiedere il rimborso alle altre Regioni.
Le modifiche di prezzo riguardano il meno grave codice bianco (la quota sarà di 41,32 euro), passando per il verde (154,94 euro), il giallo (309,87 euro) e fino al codice rosso (1.032,91 euro). Si pagherà anche nel malaugurato caso di decesso durante il trasporto. Ma solo 25,82 euro. Stabilite, infine, le tariffe per il trasporto con i mezzi di soccorso (attraverso il 118). Trecento euro per l’autoambulanza, 1.300 per gli interventi via mare e oltre 3mila euro per l’elisoccorso.
10 aprile 2013 – Quotidiano sanita