Serviranno alcuni giorni perché i veterinari dell’Usl 9 concludano la perizia sui due Rottweiler che lo scorso fine settimana hanno azzannato una bambina di 4 anni a Fiera mentre si trovava a casa dei nonni, proprietari dei due animali. Fortunatamente la piccina se l’è cavata ferite guaribili in sei giorni. Ma stando ai dati del servizio veterinario dell’azienda sanitaria trevigiana, sono sempre più frequenti i casi in cui il cane di casa perde la testa e attacca, se non il proprio padrone, un componente della famiglia.
Quest’anno sono state circa 200 le persone morsicate da cani di grossa o piccola taglia che fossero, senza distinzione di razza. E in una ventina di casi, dopo gli accertamenti dei veterinari, è stata riscontrata un’alta pericolosità dell’animale cui è seguita un’ordinanza che ha obbligato il padrone ha frequentare un corso per il «patentino obbligatorio». Corsi in cui vengono impartite lezioni mirate proprio alla sicurezza di chi vive con i cani, con particolare attenzione ai bambini. «I consigli sono tanti – spiega Paolo Camerotto, responsabile del servizio veterinario dell’usl 9 -, primo fra tutti quello di tenere sempre i bambini piccoli lontani dagli spazi di gioco dei cani, con una custodia diretta dei bimbi stessi. Ma vengono impartite anche delle lezioni per i bambini più grandi di autodifesa in caso di attacchi». Nel territorio dell’usl 9 sono presenti circa 75 mila cani. Quando qualcuno viene azzannato inizia un periodo di osservazione del cane che dura 10 giorni, necessari per escludere che si tratti di un caso di rabbia. Già in questa fase il proprietario può richiedere che il proprio animale venga «ricoverato» all’ospedale veterinario di Paese. Poi inizia la fase di valutazione comportamentale del cane in base al tipo di morsicatura, cui segue una classificazione di pericolosità dell’animale, che va da un minimo (livello zero), a un massimo (livello 3). Ai proprietari dei cani ritenuti pericolosi, circa 30 negli ultimi tre anni, viene imposta la frequentazione del corso obbligatorio per ottenere il patentino. Quasi nessun proprietario decide di sopprimere l’animale. «Servirebbe però che ancor prima che si verifichino casi spiacevoli, i proprietari venissero da noi per seguire i corsi» afferma Camerotto. Ma perché alcuni cani, seppur docili e calmi, talvolta attaccano improvvisamente anche chi sono abituati a vedere ogni giorno? «Succede di rado, ma negli animali che noi chiamiamo d’affezione talvolta rispunta l’istinto predatorio, ben diverso da quello di difesa che spinge ad attaccare gli estranei. Il cane in pratica sbaglia ad identificare la preda e attacca. In genere non si tratta del padrone, ma persone che gli stanno intorno, per lo più bambini ed anziani».
Alberto Beltrame – Il Corriere del Veneto – 10 dicembre 2015