“Siamo veterinari e cittadini di un Paese che si considera civile, non possiamo quindi ignorare certe sentenze che investono aspetti etici e sanitari” questo lo sfogo del consigliere Fnovi Cesare Pierbattisti alla decisione della Corte d’Appello di Genova di assolvere due Rom che un paio di anni fa avevano macellato in mezzo alla strada un capretto, con rito islamico senza autorizzazioni.
I due erano stati condannati in primo grado ma la Corte d’Appello di Genova li ha assolto dall’accusa di avere sgozzato un capretto in luogo pubblico ed averlo lasciato agonizzare a lungo appeso per le zampe posteriori. La fede religiosa, secondo la Corte, vince sul dolore che si può infliggere a un animale. La procedura di macellazione islamica infatti è formalmente consentita dalla legge a patto che si presenti una specifica richiesta e il tutto si svolga in ambiente consono.
Nella sua analisi il Consigliere considera che “gli imputati, condannati in primo grado, sono stati assolti in Appello con una sentenza che lascia certamente perplessi: in pratica si afferma che il sentimento religioso non può essere messo in discussione. La macellazione rituale è consentita dalla Legge e il diritto di praticarla è prevalente su qualsiasi altra considerazione. In particolare le sofferenze dell’animale risultano ininfluenti, specialmente se non provocano disagio in chi osserva.
Da esseri umani e da medici veterinari ci vergogniamo per questa sentenza che sotto il profilo etico fa pensare al medioevo; dal punto di vista sanitario ci chiediamo come si possano ignorare tutte le norme sul benessere e sulla sicurezza alimentare che proprio noi veterinari abbiamo il compito di verificare nel rispetto delle Leggi di uno stato civile”.
Una sentenza choc che sembra dare il via libera a qualsiasi pratica, anche se riconosciuta brutale, in nome della libertà di culto.
Fonte: Ufficio stampa FNOVI – 13 maggio 2016