Ieri giornata di grande festa per il mondo islamico. Festa del sacrificio, o dello sgozzamento, che in teoria prevede i di sacrificare, ricordando Abramo, un animale (ovino, caprino o bovino) per poi traslocarlo in pentola onde celebrare degnamente a tavola la ricorrenza. L’animale deve essere ucciso in modo rituale: il sangue deve defluire all’esterno, quindi lo sgozzamento, con taglio della giugulare, è il sistema ad hoc.
E ieri, come ogni anno, sono arrivate segnalazioni in merito a capretti appesi a testa in giù in giardini condominiali tra il raccapriccio dei vicini che appunto hanno allertato vigili, Usl e dintorni.
E’ successo a Mortise in via Giuriolo 12: un residente padovano si accorge di una bestia penzolante in cortile, macellata e in via di dissanguamento sotto gli occhi e le attente cure di alcuni presenti. Si attacca al telefono e chiama l’Usl 16, ufficio veterinario. Di lì a poco arriva una veterinaria, scortata dalla polizia. La veterinaria sequestra il capretto, la polizia identifica le quattro persone (tre uomini e una donna) che si accingevano a festeggiare secondo tradizione la ricorrenza del sacrificio di Abramo.
Sempre ieri altro episodio significativo di quanto la ricorrenza sia sentita dalla comunità musulmana. E’ il primo pomeriggio quando un camion colmo di ovini e bovini macellati secondo le norme rituali islamiche (halal) procede lentamente per portare la fornitura alla vicina macelleria. Ad accoglierlo, anzi ad aspettare la fornitura, una vera folla: tutti ansiosi di acquistare il loro pezzo di carne “rituale”. Tale l’assembramento che il conducente del camion non riesce a procedere: la gente vorrebbe acquistare la carne lì per lì; nel timore di rimanere senza non ha pazienza di attendere che il camion raggiunga la macelleria. Risultato, intervengono alcuni residenti in zona ansiosi di mettere ordine e chiamano i vigili. E arrivano i vigili che fanno tutte le verifiche del caso più una. Nulla fuori posto, permessi in regola.
Il Mattino di Padova – 5 ottobre 2014