Il trader francese già al centro dell’horsegate, di nuovo accusato: il parere della Food Standard Agency e di EFSA. Negli utimi giorni è rimbalzata (a partire da Ansa) la notizia di una allerta alimentare rinvenuta circa carne di pecora rinvenuta in Francia, e che per qualche ragione, non sarebbe stata conforme ai requisiti normativi richiesti, anche se nel comunicato non viene spiegato in dettaglio il motivo: solo un problema commerciale o vi sarebbero eventuali implicazioni di sicurezza alimentare? Certo è che a far deflagrare lo scoop è la presenza, ancora una volta, di un trader già coinvolto nello scandalo ormai noto come “Horsegate”. Horsegate che manco a dirlo, affolla le notifiche del RASFF in queste settimane, con rinvenimenti continui delle frodi.
La ricostruzione
Nel primo comunicato di ANSA (19 marzo, 20.57 ora di battuta di agenzia) si legge che:
Non sono in commercio in Italia le carni di pecora non conformi alle norme europee, rinvenute in Francia nella stessa azienda coinvolta nello scandalo della carne di cavallo nelle lasagne. Lo annuncia in una nota il ministero della Salute.
”In riferimento alla notizie provenienti dalla Francia – si legge nella nota – sulla carne di pecora macellata in Gran Bretagna con la tecnica della separazione meccanica, che non e’ autorizzata per queste tipologie di animali, il Ministero della Salute precisa che le indagini sulla tracciabilita’ escludono la commercializzazione del prodotto sul mercato italiano. Il Ministero della Salute era stato informato dal sistema di allerta della Commissione europea”.
Il Ministero della Salute sta lavorando su aspetti di dettaglio, Coldiretti ha in ogni caso ricostruito la intera vicenda con il supporto della Food Standard Agency e della National Farmers Union UK.
La situazione descritta è la seguente:
La segnalazione RASFF di carne di pecora (montone, per la precisione) separata meccanicamente sembra dovuta a un cambiamento normativo nel Regno Unito, che ha di conseguenza fatto emergere l’irregolarità. La carne (57 tonnellate) è stata fornita alla ditta francese Spanghero, già al centro come si è visto dell’Horsegate e in grado di rifornire diversi attori industriali più a valle. Spanghero è stata accusata direttamente dal ministro dei Consumatori francese, Benoit Hamon, che ha affermato che l’industria “sapesse” cosa stava vendendo, nel caso dell’horsegate.
Dalla metà degli anni ’90 e fino a d Aprile 2012 infatti era consentita nel Regno Unito la DSM, carne separata meccanicamente ottenuta dai ruminanti (bovini, ovicaprini) e che prevede basse pressioni e senza ossa e colonna vertebrale (diversamente la MSM prevede alte pressioni e anche ossa: una vera e propria poltiglia), la DSM lascia inalterate le fibre muscolari che sono rinvenibili tramite una indagine analitica ordinaria. Tale carne poteva essere considerata a tutti gli effetti “carne” nella lista degli ingredienti senza ulteriori precisazioni e segnalazioni ai consumatori. Queste le regole inglesi, che permettevano insomma di vendere carne a basso prezzo, spacciandola magari per muscolo o giocando sull’inconsapevolezza dei consumatori. In Europa a scanso di equivoci, la carne separata meccanicamente non è consentita come processo estrattivo su ruminanti (bovini e ovicaprini) dal 2001, per le note misure precauzionali da BSE.
Questo fino ad aprile 2012. Poi la Commissione Europea (tramite il Food Veterinary Office, FVO) con le verifiche ispettive, ha considerato la DSM un mezzo inganno, e l’ ha considerata commercialmente pari alla SMS, chiedendo una apposita etichettatura nel prodotto finito (“prodotto ottenuto da carne separata meccanicamente”) per la carne suina e di pollame; e proibendola del tutto per ruminanti (bovini e ovicaprini).
La Food Standard Agency afferma che non vi sono ragioni di sicurezza alimentare alla base della scelta della Commissione, ma una mera questione interpretativa delle regole, in quanto la normativa non contempla la DSM (Regolamento EC N. 853/2004) ed una questione di “uniformità delle regole mercato interno”. La Commissione ha infatti minacciato un vero e proprio embargo di importazioni di carne nel Regno Unito in caso contrario, al fine di non creare incentivi a importare nel Regno Unito carcasse destinate a essere rivendute con elevati margini di guadagno, ma in ragione di un “vuoto” normativo nel reg. 853 dovuto alla nuova tecnologia adottata (DSM). Di fatto, mai la carne di pecora è stata legata a BSE o simili; b) nella DSM non sono in ogni caso consentite ossa. La scrapie, una TSE (Encefalopatia Spongiforme Trasmissibile, al pari della BSE, ma di origini ovine) è ancora poco conosciuta da EFSA, che in alcuni pareri (dicembre 2010) ha stabilito però come al momento attuale “per le altre TSE animali come la scrapie non sono stati trovati riscontri sulla trasmissibilità all’uomo. Anche se da secoli è noto che la scrapie (classica e atipica) colpisce ovini e caprini, ad oggi è stato individuato soltanto un unico caso di BSE manifestatasi per via naturale nei ruminanti di piccola taglia.” E ancora: “A eccezione dell’agente infettivo responsabile della BSE, che può essere trasmesso all’uomo attraverso il consumo di carne contaminata, e causare quindi la variante della malattia di Creuzfeldt-Jakob, la trasmissibilità delle altre TSE all’uomo non è stata scientificamente dimostrata.” La Food Standard Agency è sempre stata altrettanto chiara in merito (vedi comunicato stampa Aprile 2012, comunicato FSA) nell’affermare che “non vi è alcuna prova di rischio per la salute umana”(vedasi sotto nel testo, tradotto dall’originale, coerente con EFSA).
Vi sembrano però essere alcuni margini di incertezza sulla sicurezza alimentare, almeno in via precauzionale: l’assenza di prova non è prova dell’assenza, e in via precauzionale la Commissione aveva proibito carne separata meccanicamente su ruminanti. Certo, è vero che le ossa non entrando nella carne DSM, non si dovrebbe rilevare un pericolo. Ma la Commissione ha giudicato troppo rischiosa anche tale opzione, (magari per il successivo rischio di frodi, spacciando carne SMS per carne DSM?) e ha proibito tale prassi in generale sui ruminanti. Il pubblico ministero Antoine Leroy, che sta indagando sul caso in Francia ha affermato che “potrebbero esserci rischi di trasmissione di malattia all’uomo”. Non è chiaro a cosa si riferisse. E’ certo però che alcuni rischi della SMS sono una carica batterica più elevata, in ragione del trattamento peculiare (tutto viene ridotto in poltiglia, senza cernita delle parti).
Tra vari elementi della faccenda, ancora si ignora poi se la carne sia stata trasformata in Francia o nel Regno Unito.
In ogni caso, da tempo la FSA fornisce assistenza ai produttori con dubbi, come dimostrano le ampie sezioni dedicate sul proprio sito web.
Sul sito web della FSA si legge in ogni caso un comunicato chiaro:
“Al Regno Unito è stato chiesto di ri-classificare il processo mediante il quale una parte molto piccola della sua industria della carne elimina la carne dalle ossa di animali.
La Commissione europea ha chiesto che una moratoria sia messa in atto sulla produzione di ‘carne desinewed’ (DSM) di bovini, ovini e caprini. La carne DSM viene prodotta utilizzando una tecnica a bassa pressione per rimuovere la carne dalle ossa animali. Il prodotto è molto simile a carni macinate, è una preparazione di carne, ed è considerata come carne.
DSM è stato prodotta nel Regno Unito a partire dalla metà degli anni 1990. Produttori britannici ci hanno detto che il DSM viene esportato anche da altri paesi europei come la Germania, i Paesi Bassi e Spagna.
La Food Standards Agency (FSA) ha chiarito che non vi è alcuna prova di un rischio per la salute umana nel mangiare carne DSM. Non vi è alcun rischio maggiore di mangiare questo tipo di prodotto rispetto a qualsiasi altro pezzo di carne o di prodotto. La Commissione europea ci ha informato oggi che questo non è un problema di salute pubblica.
Tuttavia, la Commissione europea ha deciso che il DSM non è conforme alla normativa europea e ha pertanto richiesto al Regno Unito di imporre una moratoria sulla produzione di DSM dalle ossa di bovini, ovini e caprini per la fine di aprile. Se il Regno Unito non dovesse conformarsi alla sentenza della Commissione, si rischierebbe di un divieto di esportazione di prodotti a base di carne nel Regno Unito, che avrebbe un impatto devastante sul settore alimentare del Regno Unito.
DSM possono ancora essere prodotta da ossa di pollame e suini, ma a partire dalla fine di maggio deve essere classificato ed esplicitamente etichettati come ‘carni separate meccanicamente’ (MSM), e non può più conta ai fini del tenore di carne di un prodotto.”
sicurezzaalimentare.it – 22 marzo 2013