Carne nei prodotti trasformati: presto la relazione della Commissione europea sull’etichettatura di origine
Nel corso della riunione del Consiglio Agricoltura, (il primo sotto la Presidenza lituana) la Commissione ha fornito un quadro aggiornato della situazione attuale per quanto riguarda i prodotti alimentari contenenti carne di cavallo etichettati fraudolentemente come a base di carne bovina. Alcune delegazioni hanno sottolineato che l’etichettatura obbligatoria di origine delle carni utilizzate come ingrediente di prodotti trasformati a base di carne potrebbe contribuire positivamente a ristabilire la fiducia dei consumatori. Le proposte potrebbero essere fatte sulla base della relazione della Commissione in materia di etichettatura prevista entro la fine dell’anno. Secondo altri, i casi attuali di frode non sarebbero stati impediti da maggiore legislazione al riguardo.
La Commissione ha confermato che i risultati dei test approfonditi condotti a livello europeo nei prodotti trasformati hanno fatto scoprire pratiche ingannevoli diffuse – essenzialmente la sostituzione senza etichetta di carne di cavallo per le carni bovine – che hanno avuto un impatto significativo sulla fiducia dei consumatori. Le indagini penali sono ancora in corso in taluni Stati membri. La Commissione ha evidenziato i suoi sforzi per combattere e debellare queste pratiche fraudolente. Inoltre, ha confermato la pubblicazione della relazione sull’etichettatura di origine della carne utilizzata come ingrediente nei prodotti trasformati a base di carne per l’autunno di quest’anno.
Etichettatura delle carni provenienti da animali macellati senza stordimento
I Ministri sono stati informati dai Paesi Bassi sulla questione della etichettatura delle carni provenienti da animali macellati senza stordimento. Alcuni Stati membri, in primis la Svezia, hanno sostenuto la richiesta dei Paesi Bassi, che ha sottolineato l’importanza dello studio sull’informazione dei consumatori sullo stordimento degli animali annunciato dalla Commissione europea. Sulla base dei risultati di questo studio, l’Esecutivo dell’UE potrebbe presentare eventuali proposte legislative al riguardo.
Altre delegazioni hanno invece osservato che non è ancora chiaro in che misura i consumatori europei sono interessati a ricevere tali informazioni e che questo studio dovrebbe integrare una valutazione delle conseguenze economiche di tali misure per il settore della carne. La Spagna ha chiesto alla Commissione di valutare gli extra-costi per i produttori.
La Commissione ha ricordato in primo luogo che nell’ambito della legislazione europea, la macellazione senza stordimento è permessa solo nel contesto di macellazione prescritta da determinati riti religiosi. Volendo identificare meglio la potenziale domanda di trasparenza per consentire ai consumatori di scegliere di acquistare carne proveniente da animali che sono stati storditi, la Commissione ha deciso – nel quadro della strategia UE sul benessere degli animali 2012-2015 – di avviare uno studio sulla possibilità di fornire ai consumatori informazioni sullo stordimento degli animali. Questo studio è attualmente in corso ed i risultati sono attesi nel mese di aprile 2014.
Spreco alimentare
Nel corso della riunione la delegazione ungherese ha informato i Ministri europei dell’importanza per l’UE di affrontare la questione dello spreco alimentare.
Molti Stati membri hanno sostenuto la richiesta dell’Ungheria secondo la quale la Commissione europea dovrebbe analizzare la situazione ed eventualmente presentare raccomandazioni al riguardo.
Da parte sua, l’Esecutivo dell’Ue ha sottolineato che esiste un gruppo specifico nell’ambito del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (SCoFCAH) che sta lavorando su questo tema. Ha evidenziato inoltre che la comunicazione sul cibo sostenibile prevista per la fine dell’anno terrà conto di questo problema.
La Commissione europea ha lanciato una consultazione pubblica sulla questione, che sarà aperta fino al 1° ottobre 2013.
17 luglio 2013 – fonte: Sicurezza Alimentare Coldiretti – Con la collaborazione dell’ufficio Coldiretti Rappresentanza per le Relazioni con le Istituzioni Comunitarie di Bruxelles