Agnellini da latte prelevati dalla mangiatoia e venduti senza scontrino e senza controlli. Ceduti in nero, senza le norme di legge, in un allevamento di Busto Arsizio. Dalla denuncia della trasmissione tv «Striscia la notizia», è nata un’operazione dei Nas di Milano.
I carabinieri hanno sequestrato 6 carcasse di agnelli e carni varie, potenzialmente pericolose per la salute dei consumatori, poiché macellate in uno stabilimento non autorizzato, in locali privi dei previsti requisiti minimi igienico sanitari strutturali e gestionali. L’operazione è avvenuta in un allevamento alle porte di Busto Arsizio, una piccola fattoria dove l’inviato di «Striscia» aveva già mostrato come acquistare un agnellino di 10 chili, le cui carni non erano mai state censite nella filiera alimentare. Durante l’ispezione, i carabinieri hanno sequestrato il locale di macellazione abusivo e segnalato alla Procura di Busto Arsizio la responsabile legale dell’azienda agricola che, in tv, era apparsa con un minaccioso bastone in mano. In un video realizzato dagli stessi Nas si può notare che le carni erano conservate male. La stanza adibita al macello era buia, con un ceppo sul quale venivano uccisi gli animali. Ma nelle immagini si vedono anche pezzi di carne piene di vermi. Nel servizio del telegiornale satirico una persona dell’allevamento dice anche di poter vendere l’agnellino sia vivo, sia dopo l’intervento del macellaio: una pratica illegale che prevede anche l’arresto.
R. Rot. – Corriere Milano – 3 maggio 2014