Nella settimana appena trascorsa si è assistito a un crollo del mercato suinicolo europeo della macellazione, situazione innescata dalla Germania. A seguito del calo dei prezzi deciso in Germania, la maggior parte delle aziende di macellazione hanno spinto ancora più giù il mercato, proponendo prezzi sempre più bassi.
L’onda si è propagata in tutta Europa. Alla Germania ha infatti risposto subito l’Olanda con una diminuzione di 8,6 centesimi e una quotazione bem al di sotto della VEZG (il mercato dei finitori). Belgio e Austria hanno diminuito le quotazioni rispettivamente di 3,7 e 2 centesimi.
Molte critiche sono state rivolte alla Germania che, di fatto, mette a rischio l’intera struttura dei prezzi europei. Fino alla riduzione della Germania, in Austria la situazione era tranquilla, ma poi anche questo paese ha dovuto correggere i listini.
Lievi aumenti sono stati segnalati solo da Spagna e Francia. L’aumento dei prezzi francesi, tuttavia, deve essere attribuito a un aumento dei payout di alcune catene di supermercati francesi, che cooperano con le aziende di macellazione. I prezzi “payout” mirano a raggiungere un livello di prezzo accettabile per i produttori. Le altre aziende di macellazione quindi sono costrette ad adeguarsi. Così, l’offerta francese, a prescindere dalla situazione paneuropea, sta salendo.
Per il mercato tedesco si prevede una diffusa incertezza: in questa situazione i produttori tendono a vendere, aumentando la pressione dell’offerta; difficilmente potrà quindi essere neutralizzata un’ulteriore riduzione dei prezzi.
Fonte The Meat Site (da Unaitalia) – 25 giugno 2015