L’Unione europea si rivolge di nuovo a Ginevra per mettere fine al divieto russo sulle importazioni comunitarie. I produttori europei avrebbero già perso circa 580 milioni di euro secondo i dati diffusi da Ciolos
“Le restrizioni della Russia sulle importazioni di carne di maialeeuropea sono sproporzionate, discriminatorie e non sono basate su evidenze scientifiche. Dato che questo va contro le regole del commercio internazionale, l’Europa non ha altra scelta che chiedere la costituzione di un panel al Wto”. Così il commissario Ue al commercio Karel De Gucht in merito alla richiesta dell’Ue all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) di pronunciarsi sul divieto imposto dalla Russia di importare carni suine europee.
L’Unione europea ritiene che le restrizioni siano incompatibili con il Wto, in particolare con l’Accordo sull’applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie (accordo Sps) e il Gatt del 1994.
L’Europa si era già rivolta al Wto: il 30 aprile e il 1° maggio si sono svolte le discussioni bilaterali tra la Russia e l’Ue, ma senza arrivare a nessun risultato.
Il commissario europeo per l’agricoltura Dacian Ciolos ha dichiarato: “Il bando della Russia sulle importazioni di carni suine provenienti dall’Ue ha già provocato gravi danni al settore: i produttori di carne suina europei hanno perso circa 580 milioni di euro”.
Agronotizie – 2 luglio 2014