Le indagini rilanciano l’allarme brucellosi, il batterio presente nel latte di bufale infette. La Forestale ha rilevato pratiche illegali per nascondere la malattia, con l’immediata esclusione dagli “allevamenti indenni” per produrre ed esportare. Quindi: vaccino fuori legge, dosi massicce, tempi proibiti. Dopo il parto, quando le bufale danno latte.
Latte infetto che non provoca danni alla salute solo perché il caldo umido inattiva i batteri in tre ore a 55 gradi, in 15 minuti a 65. L’acqua della mozzarella bolle a 90. Ma c’è sempre il pericolo, se le stesse mani mungono e toccano il prodotto. L’inchiesta di Santa Maria Capua Vetere (procuratore reggente Raffaella Capasso, pm Giuliana Giuliano) crea una svolta. Il ministero della Salute interviene: cambia metodo di controllo, dall’inefficace Sar al Fdc (“Fissazione del complemento”) che accerta meglio la brucellosi. L’arresto ai domiciliari di due produttori e di due veterinari con altri 10 indagati ha provocato sdegno e timori per le sorti di un settore attivo: 500 milioni di fatturato nella vendita, 350 nella produzione, 2 mila aziende, 15 mila posti. L’Unione industriali con il presidente Luciano Morelli convoca un vertice. «Mi confronto supaiono bito con Lino Fierro responsabile del settore lattiero caseario e con Tommaso De Simone, bisogna intervenire magari come parte civile, poche mele marce possono distruggere un prodotto di alta gamma, un picco di qualità del Made in Italy. Con nomi importanti. Molti si sono messi in regola, ma non tutti». In serata, Tommaso De Simone presidente della Camera di commercio è ancora più duro: «Propongo subito alla giunta la costituzione di parte civile. È indecente. Porcherie coreane e vaccini fuorilegge per essere competitivi sul prezzo: ma siamo matti? Una mazzata all’economica casertana, un danno senza fine». Il Consorzio della mozzarella Dop farà lo stesso?
È intanto caduta la legge che sanciva la doppia struttura: una con latte per mozzarelle Dop, una per gli altri derivati. Garanzia contro le truffe. La cagliata dell’Est stoccata e mal conservata «in ingente quantità» fa quindi insorgere Paolo Russo, deputato di Fi in commissione Agricoltura. «Il governo Renzi e il ministro Martina hanno cancellato con un colpo di spugna un provvedimento senza consultare nessuno. Hanno così ratificato il lavoro di delinquenti e agropirati».
Repubblica – 7 dicembre 2014