Casi umani di influenza aviaria, il Ministero raccomanda la vaccinazione del personale esposto. In corso studi dell’Iss
Nel corso della stagione influenzale 2013-2014 sono stati descritti casi di congiuntivite o di sindromi respiratorie più o meno severe nell’uomo, causate da ceppi del vuris dell’aviaria appartenenti al sottotipo A(H7N7). Per meglio comprendere l’epidemiologia e la diffusione del virus tra i lavoratori esposti, è in corso uno studio di siero-epidemiologia, coordinato dal Cnesps e dal Nic dell’Iss, in collaborazione con le strutture sanitarie dell’Emilia Romagna, nel cui terriorio dove si sono verificati i casi. Lo riferisce la circolare che contiene le raccomandazioni del Ministero della Salute per la stagione infuenzale 2014 e 2015. Il documento ricorda che i virus dell’influenza aviaria di norma non infettano l’uomo. Tuttavia, sono stati descritti casi di congiuntivite o di sindromi respiratorie più o meno severe nell’uomo, causate da ceppi appartenenti a questo sottotipo.
Nell’estare del 2013, si è verificato in Italia, nella Regione Emilia-Romagna, un episodio epidemico di influenza aviaria causata da un virus A(H7N7) ad alta patogenicità, che ha interessato diversi allevamenti avicoli localizzati in provincia di Ferrara (Ostellato, Portomaggiore, Bondeno) e di Bologna (Mordano). Circa un milione di capi di pollame sono stati abbattuti, al fine di contenere la diffusione dell’infezione.
Tra i lavoratori professionalmente esposti all’infezione, sono stati identificati tre casi di malattia lieve (congiuntivite, in un solo caso accompagnata da febbre e brividi). I campioni clinici dei tre soggetti sono risultati positivi al virus A(H7) presso il laboratorio CRREM del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, e confermati presso il laboratorio Nazionale di riferimento del NIC-ISS.
Per meglio comprendere l’epidemiologia e la diffusione del virus tra i lavoratori esposti, è in corso uno studio di siero-epidemiologia. L’episodio epidemico di influenza aviaria da virus A/H7N7 ribadisce l’importanza di praticare la vaccinazione al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
A cura Ufficio stampa Sivemp Veneto – 12 settembre 2014