Nel tormentone mediatico che si è scatenato sull’ipotetico trasferimento della virologa Ilaria Capua dall’IzsVe di Legnaro alla Torre della ricerca di Padova, inizia a levarsi qualche voce fuori dal coro. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha già stanziato un milione dal bilancio regionale (come acconto per l’acquisto di due piani dell’edificio) e ha chiesto “pressantemente” all’IszVe di destinare rilevanti risorse pubbliche, ottenute per l’ampliamento dei propri spazi, a quell’investimento immobiliare. Ora Alfio Capizzi, medico e segretario dell’Udc di Padova (che ha accompagnato il parlamentare Antonio De Poli in visita all’IzsVe), avanza qualche dubbio sulla bontà e liceità dell’operazione e si rivolge al presidente Zaia con dieci domande. Eccole in una sua lettera pubblicata oggi sul Corriere del Veneto.
Gentile Direttore,
le invio dieci domande al presidente della Regione Luca Zaia sul caso del trasferimento della ricercatrice Ilaria Capua nella nuova Torre della Speranza di Padova
1.La Torre della Ricerca Pediatrica della Fondazione Città della Speranza si erge ai bordi della Tangenziale come una mastodontica Cattedrale (ricorda anche architettonicamente il San Raffaele di Don Verzè). Siamo sicuri che non sia stato un progetto sovradimensionato?
2.La Fondazione Città della Speranza, come soggetto privato, a che titolo utilizzerebbe i fondi che lo Stato deve erogare all’Istituto ZooProfilattico Sperimentale delle Venezie (IZV), un Ente Pubblico facente parte del Servizio Sanitario Nazionale?
3.La Regione Veneto, da un punto di vista normativo, non compie una scelta anticostituzionale nel destinare i fondi dell’edilizia sanitaria alla Torre della Ricerca?
4.Piuttosto la mission della Giunta Regionale non dovrebbe essere quella di finanziare i progetti di ricerca, non già le mura che reggono un edificio?
5.Non sbaglia presupposto Presidente quando continua a ribadire che l’operazione è a costo zero per l’IZV? Voleva forse dire per il Servizio Sanitario Nazionale?
6.Trova legittimo che il Ssn, tramite l’IZV, debba pagare una cifra esorbitante per l’utilizzo temporaneo di un piano di un edificio privato con finanziamenti pubblici vincolati?
7.Ritiene congruo per il Servizio Sanitario Nazionale, in relazione alla normativa vigente, non utilizzare ad hoc i fondi che l’ex art. 20 destina specificatamente per gli Istituti Zooprofilattici?
8.In buona sostanza, qualora l’IZV fosse in grado di autofinanziare un progetto di ristrutturazione ed ingrandimento dell’area di Lavoro e di Ricerca, trova disdicevole mettere in condizioni la Dott.ssa Capua di lavorare al meglio con tutte le prerogative necessarie per uno dei più grossi gruppi di ricerca scientifica al mondo?
9.E’ legittimo domandarsi cosa mai andrebbe a fare in due piani della Torre lo staff della Dott.ssa Capua, senza uno Stabulario, laddove l’IZV avrebbe un progetto anche più realistico, tutto autofinanziato e con uno Stabulario ora operativo e destinato ad essere ulteriormente rimodulato?
10.Non ha paura il Presidente Zaia che l’affare Capua nasconda in realtà i timori di non riuscire a «riempire», giacchè le risorse di gestione non sono state coerenti con un progetto iperbolico, e mandare a regime l’intero edificio della Torre della Ricerca Pediatrica?
Sommessamente attendo una risposta nel merito.
Alfio Capizzi – medico e segretario Udc di Padova
Corriere del Veneto – 23 novembre 2012