Sarà un esame istologico su un campione di tessuto cerebrale, prelevato durante l’autopsia, a stabilire se a causare la morte del 78enne deceduto giovedì scorso sia stato il morbo della «mucca pazza». Delle analisi si stanno occupando i medici dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove l’anziano era stato trasferito dal nosocomio di Feltre, per essere ricoverato nel reparto di Neurologia.
«È una vicenda molto delicata, su cui non abbiamo ancora alcuna certezza — dichiara il dottor Francesco Buonocore, direttore sanitario dell’Usl 6 di Vicenza —. Durante l’autopsia effettuata nei giorni scorsi al San Bortolo è stata asportata una parte di cervello dell’uomo, che nei prossimi giorni l’Anatomia patologica esaminerà, per capire se possa essere confermato il sospetto di malattia di Creutzfeldt-Jakob. Quando avremo i risultati delle analisi, li comunicheremo».
Ma l’Usl 2 di Feltre smentisce l’opzione «mucca pazza» (o comunque di un morbo dello stesso ceppo). L’anziano effettivamente aveva perso l’uso della parola e non si muoveva più. Il danno neurologico c’era. Ma le ragioni della morte sarebbero tutt’altre. «Il paziente è deceduto a causa di una patologia broncopolmonare — precisa una nota della direzione —. All’atto del decesso, poiché lo stesso era affetto da una forma di demenza senile, in ottemperanza alla norma regionale che impone il prelievo di tessuti cerebrali in soggetti affetti da demenza, la salma è stata inviata a Vicenza, centro di riferimento designato secondo la procedura sopra richiamata». Insomma, il trasferimento del corpo non sarebbe altro che una misura prevista dalla legge. Una procedura di sicurezza, un controllo per scacciare ogni dubbio. L’Usl feltrina dunque spegne ogni allarmismo: l’eventuale presenza della malattia di Creutzfeldt-Jakob nel corpo dell’anziano sarebbe «un’illazione che appare sulla base dei dati disponibili priva di fondamento».
Giulio Todescan e Andrea Zucco – Il Corriere Veneto – 5 ottobre 2014