Danno erariale: dovrà versare nelle casse dell’Asp 546mila euro. Il professor Quintino Mollica dovrà versare all’Asp 546mi1a euro
Una clamorosa vicenda di mobbing che vide protagonisti nella metà degli anni Ottanta il direttore della Clinica ortopedica presso il presidio ospedaliero “Santa Marta e Villermosa” di Catania, il professor Quintino Mollica e il suo aiuto Daniele Paravizzini. A trent’anni di distanza viene ricostruita dalla sentenza (298/2012) con la quale la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti condanna a Mollica a versare nella casse dell’Asp di Catania 546mi1a euro, somma a suo tempo incassata da Paravizzini quale risarcimento per i danni subiti, e ora imputata quale danno erariale all’ex primario. «Dagli elementi sopra indicati – si legge nelle motivazioni – è emersa la sussistenza di un’attività posta in essere dal prof. Mollica nei confronti del suo aiuto dott. Paravizzini, ritenuta da altri giudici persecutoria e consistita nella emarginazione di questi dalle ordinarie attribuzioni lavorative connesse alla qualifica rivestita, protrattasi per più anni, e sfociata, poi, in numerosi giudizi penali, amministrativi e civili, nell’ambito dei quali la competente autorità giudiziaria adita, ha sindacato negativamente il comportamento posto in essere dal Mollica». Secondo il collegio giudicante, inoltre, «in fattispecie in cui l’ente pubblico abbia dovuto risarcire i danni, anche soltanto di tipo morale o biologico, arrecati a propri dipendenti in conseguenza del loro assoggettamento a comportamenti riconducibili al cosidetto “mobbing”, non può non sussistere, concorrendo ovviamente un adeguato grado di colpevolezza nei soggetti che tali comportamenti abbiano posto in essere, la correlata responsabilità amministrativa indiretta verso l’ente». Dopo una lunga serie di vessazioni e intimidazioni, L’11 dicembre del 1984 Paravizzini subì un’aggressione nel corridoio dell’ospedale e denunciò il primario chiamando in causa anche l’amministrazione dell’allora Usl 35. Nel 2001 il Tribunale di Catania riconobbe Mollica responsabile e lo condannò in solido con la Usl a risarcire 250 milioni di lire, poi lievitati fino a 546mila euro al momento della liquidazione, avvenuta nel 2007. Nel 2011 la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Mollica.
Sicilia – 13 novembre 2012