Niente proroga per la Tares, e niente ripescaggio della Tarsu e della Tia. Il decreto preparato nei giorni scorsi dal ministero dell’Ambiente per disinnescare la mina tributo-rifiuti non ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri, e il problema resta pienamente al centro della scena: le aziende non hanno possibilità di incassare entrate per il servizio prima di settembre-ottobre, e rischiano di affondare in una crisi di liquidità che può bloccare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in tutta Italia.
Colpa della proroga elettorale disposta dal parlamento con il Dl 1/2013, che ha rimandato a luglio la possibilità di inviare le bollette costringendo le aziende del settore a lavorare gratis per mesi. Per la proroga si era espresso un fronte amplissimo che oltre alle associazioni delle imprese Federambiente e Fise-Assoambiente ha raccolto i sindaci e Cgil Funzione pubblica, Cisl e Uil Trasporti, e Fiadel, il sindacato autonomo dei dipendenti degli enti locali. Accanto a loro anche molti parlamentari, in particolare del Pd.
E ora? In una lettera congiunta, imprese, sindaci e sindacati avevano annunciato «forme di mobilitazione e di sensibilizzazione della pubblica opinione», mentre i deputati del Pd si sono detti oggi «pronti ad azioni estreme».
Gianni Trovati – Il Sole 24 Ore – 28 marzo 2013