«Impugneremo davanti al giudice del lavoro l’accordo tra Azienda zero e Usl 3 per tutelare i lavoratori della sanità veneziana. Un accordo che riteniamo illegittimo e che per questo non abbiamo sottoscritto». Così Marco Busato, segretario Cgil sanità, prende le distanze dalla firma siglata il 13 settembre scorso dalle altre organizzazioni sindacali e da singoli componenti delle Rsu. «Con l’accordo firmato pochi giorni fa», aggiunge Busato, «l’Azienda zero ha fatto cassa con i soldi dei lavoratori della Usl 3. Abbiamo avuto conferma che il nuovo ente voluto dalla Regione si finanzierà con lo 0,96 per cento delle risorse dei fondi contrattuali dei dipendenti, pari a 410 mila euro. Inoltre, nell’Azienda zero dovrebbero entrare in forza 29 lavoratori dell’Usl 3 che però, conti alla mano, costerebbero alla stessa Azienda la metà delle risorse trasferite (solo lo 0, 48 per cento)». Tuttavia Busato non contesta solo i contenuti dell’accordo, ma anche la conduzione dell’incontro che ha portato alla firma dell’intesa. «In faccia all’autonomia delle aziende sanitarie, la trattativa è stata condotta dai rappresentanti del direttore alla Sanità e al Sociale della Regione», rincara l’esponente della Cgil. «Quello che si è consumato nel corso dell’incontro non s’era mai visto prima. Adiremo le vie legali perché non vi è stato rispetto delle basilari normative contrattuali e della legge. Nello specifico, con il trasferimento delle somme destinate ai fondi contrattuali, circa 12 mila euro per ciascun dipendente virtualmente trasferito, l’Azienda zero fa cassa sottraendo ingiustificatamente, denari dalle tasche dei lavoratori veneziani, e mettendo a rischio gli accordi economici già firmati rispetto alla omogeneizzazione degli stipendi tra i lavoratori delle ex aziende 12, 13 e 14». E ancora: «Questo percorso messo in piedi dalla Regione e dal direttore generale alla Sanità spazza via l’autonomia giuridica dell’Usl 3, ormai depotenziata di qualsiasi forma e misura di potere decisionale. Non possiamo lasciare passare il messaggio con cui si vuole vendere questo pessimo accordo come l’unico modo per evitare esuberi nella Usl 3 Serenissima. Ma come si fa a parlare di esuberi, se con il blocco delle assunzioni di questi anni mancano all’appello un centinaio di amministrativi rispetto alle previsioni della dotazione organica?». (Simone Bianchi)
LA NUOVA VENEZIA – Sabato, 16 settembre 2017