Chioggia. 72enne uccisa dalla malattia di Creutzfeld-Jacob. Il virologo: patologia a incidenza molto bassa
Una donna di 72 anni, residente nella Bassa Veneziana, è morta colpita da sospetta malattia di Creutzfeld-Jacob. Il decesso è avvenuto sabato scorso all’ospedale di Chioggia. L’odissea sanitaria era iniziata due mesi fa, subito dopo Pasqua. Da quel momento l’anziana, vedova e madre di due figli, ha iniziato ad accusare alcuni disturbi: perdita della memoria, squilibri, difficoltà nell’uso di braccia e gambe. Preoccupati, i figli l’hanno accompagnata al pronto soccorso prima di Chioggia, poi di Porto Viro, in Polesine, quindi a Padova. La diagnosi iniziale dei medici parlava di demenza senile o morbo di Alzheimer, quindi la donna è stata rimandata a casa. Molta prudenza degli esperti. La certezza ci sarà solo dopo gli esiti della biopsia cerebrale. Allertata la Regione.
Dopo il rientro a casa le condizioni dell’anziana peggioravano e le facoltà cognitive apparivano sempre più compromesse. «Abbiamo portato nostra madre in quattro pronto soccorso diversi prima che venisse ricoverata all’ospedale di Padova», spiega uno dei figli.
Il 14 maggio il ricovero. Poi una lunga serie di esami e analisi per tentare di capire di quale disturbo soffrisse. «Dopo alcune settimane – racconta sempre il figlio – i medici hanno prelevato un campione di liquido spinale di mia mamma e l’hanno mandato a Verona perché venisse analizzato».
I risultati non hanno lasciato spazio a dubbi: gli esami avevano evidenziato la presenza del prione, l’agente infettivo composto principalmente di proteine responsabile del morbo di Creutzfeld-Jacob, variante umana di quella che è comunemente conosciuta come malattia della “mucca pazza”. Giunti alla terribile diagnosi, per la donna rimaneva ben poco da fare.
«Mia madre, una volta stabilizzata, è stata trasferita all’ospedale di Chioggia – prosegue il figlio – Nella lettera di dimissioni per il trasferimento da un ospedale all’altro si parlava chiaramente della variante umana dell’encefalopatia spongiforme, ossia il morbo di Creutzfeld-Jacob. Non solo, nella lettera si diceva anche che dopo il decesso mia madre sarebbe stata trasferita nuovamente a Padova, in anatomia patologica, per degli accertamenti che sarebbero stati effettuati post mortem».
Il 16 giugno la donna è morta e l’autopsia – come racconta ancora il figlio – «e il prelievo di una parte del suo cervello, poi mandato a Verona per analisi, sono stati fatti a Chioggia».
L’esperto: «Malattia rara, non sempre collegata all’assunzione di carne bovina»
É una di quelle patologie che fanno paura e che tanto scalpore hanno destato alla fine degli anni Novanta. Il professor Giorgio Palù, direttore del Dipartimento di Medica Molecolare dell’Università di Padova, usa molta prudenza.
«La malattia di Creutzfeldt-Jacob ha una incidenza molto bassa – spiega il professore – Si registra circa un caso ogni milione di persone. Quindi non deve destare preoccupazione. Ha una prevalenza genetica, una insorgenza sporadica, oppure legata ad una infezione virale. Alcuni casi abbiamo visto sono anche collegati all’assunzione di carne di origine bovina».
Quindi non sempre la temibile patologia che colpisce i neuroni e provoca una forma di demenza progressiva fatale, si manifesta in chi ha mangiato carne. «La mucca pazza viene riscontrata soprattutto nelle persone giovani, questo caso sarebbe di per sé alquanto anomalo – continua Palù – La patologia è balzata alla cronaca quando è stata associata ai bovini, ma è sempre esistita in chi, ad esempio, ha assunto l’ormone della crescita, o ha avuto un trapianto della dura madre, o ancora ha subito l’impianto di elettrodi. Tutte cause ampiamente documentate».
La sua incidenza si è mantenuta relativamente costante negli ultimi 80 anni, nell’ordine di 1-2 casi per milione di abitanti. Viene considerata una malattia “trasmissibile”, ma apparentemente non infettiva, nel senso che la sua trasmissione non è stata accertata in natura.
a cura ufficio stampa Sivemp Veneto dal Gazzettino del 21 giugno 2012