«L’ultima che abbiamo aiutato è bellissima, guardi. Si chiama Nocciolina ed è ospite del rifugio A.p.a. di Chioggia. Ora può correre e cerca adozione». Luigi mostra un video: la protagonista è una giovane breton vittima dell’uomo, paralizzata agli arti posteriori, gettata in un fosso e salvata da mani amiche.
Raccontando la sua storia, Luigi si commuove: è passato già un anno e mezzo dall’avvio del suo progetto e sono stati costruiti circa 400 carrellini, eppure l’emozione è la stessa del primo giorno. Insieme ad Alessandro Ortolan, Luigi Mazzuccato è alla guida di «Carrellini disabili». Due volontari per un comitato trevigiano con un’unica missione: permettere agli animali paralizzati di tornare a camminare, correre e quindi vivere, evitando, in molti casi, la soppressione. Luigi e Alessandro costruiscono delle vere e proprie «zampe nuove», chiedendo a chi fa l’ordine solo il costo dei materiali utilizzati e le spese di spedizione del prodotto finito (a volte, quando arrivano donazioni consistenti da qualche benefattore, neanche quelli). «Rispondiamo a tutti, valutiamo caso per caso e decidiamo come intervenire — spiega Luigi — Costruiamo carrellini per permettere agli animali disabili di muoversi, evitando le piaghe da decubito».
Cani, gatti, conigli, nessuna distinzione. Alla base del progetto un grande e condiviso amore per gli animali e la voglia di aiutare tutti quelli che amano i loro amici a quattro zampe ma non sguazzano nell’oro. «La storia di Fiore, il nostro meticcio portabandiera, è l’esempio perfetto. Fiore ha passato cinque anni della sua vita strisciando e questo non perché non fosse amato, ma perché la sua famiglia non poteva permettersi di acquistare un carrellino. Ora, con la nostra fuoriserie, scorrazza per le strade della città e fa pure le scale!». E Luigi continua: «Esistono aziende che fabbricano carrellini, ma i costi sono alti. Sono spese che spesso le famiglie e i volontari dei canili non possono sostenere. Noi siamo partiti da qui, volevamo rispondere a queste richieste d’aiuto e dal primo caso, che risale a marzo 2011, non ci siamo più fermati». Tantissime le email, arrivano da tutta Italia. La maggior parte dal Sud. A volte, poi, capita di ricevere richieste anche da chi non ti aspetteresti: dal mondo del circo, per esempio.
«Noi non amiamo il circo perché sappiamo che trattamento riservano ai loro animali — precisa Luigi — Ma tempo fa a contattarci fu il Circo di Praga. Ci chiesero di costruire due carrellini: uno per il cane del clown, l’altro per quello del direttore. Si presentarono come un’eccezione e dimostrarono di amare profondamente i loro amici a quattro zampe. Decidemmo di aiutarli ma, soprattutto, di aiutare i loro animali perché è questo il nostro scopo». Il 17 novembre partirà il primo tour di «Carrellini disabili»: undici tappe, da nord a sud dell’Italia, per incontrare persone, animali e storie. Per sostenere il comitato e chiedere informazioni: www.carrellinidisabili.it.
Corriere del Veneto – 21 ottobre 2012