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“Ci saranno altre varianti acceleriamo con i vaccini”. Intervista a Massimo Ciccozzi, Professore universitario di Epidemiologia a Roma

La Stampa. «Queste varianti non sono le prime e non saranno le ultime. Per ora ci sta andando bene, ma bisogna prevenire le mosse del virus». Massimo Ciccozzi, professore ordinario di Epidemiologia all’Università Campus Biomedico di Roma, affronta le sfide poste dalle ultime mutazioni del Sars-Cov-2.
C’è troppo allarmismo o bisogna preoccuparsi?
«Direi entrambe le cose. Il virus muta per definizione, lo ha fatto 12 mila volte da gennaio, ma raramente trova dei vantaggi. Come con la ruota della fortuna cerca la soluzione che lo migliora».
Con la variante inglese ha indovinato la formula?
«Sì e per fortuna l’abbiamo scoperta. Il merito è degli inglesi, che hanno un sistema di sorveglianza efficiente, mentre l’Italia arranca».
Diventerà prevalente anche qui da noi in Italia ?
«Se continua così succederà entro aprile, perché infetta leggermente di più anche se non è maggiormente letale. Difficilmente il virus muta per uccidere, perché tende ad adattarsi all’organismo dell’ospite, ma a forza di cambiare rischia di diventare meno riconoscibile ai vaccini».
Si può sperare che si adatti diventando innocuo?
«Lo spero tanto, ma ci vorrà tempo per cui bisogna puntare sulla vaccinazione».
La variante inglese è sensibile ai vaccini?
«Sì, anche se potrebbe leggermente indebolire l’immunizzazione».
E la sudafricana?
«È più ostica, ma non ci sono dati solidi a riguardo. Improbabile però che diventi prevalente in Italia, così come la brasiliana».
E la napoletana?
«Viene dalla Nigeria, assomiglia all’inglese, e non diventerà prevalente».
La variante inglese colpisce di più i bambini?
«Il virus non distingue per sesso o per età, semplicemente i piccoli portano meno attenzione e vengono colpiti dalla variante più contagiosa, per fortuna non gravemente».
Cosa fare con le scuole?
«Se si controllano dentro, fuori e nei movimenti sui mezzi possono stare aperte. Se diventano luoghi di assembramento come i locali vanno chiuse».
I tamponi rapidi sono efficaci contro le varianti?
«Quelli di ultima generazione sì, i precedenti no. I tamponi classici invece agiscono su tutto l’Rna e restano affidabili».
Come si risolve la pandemia senza chiudere i confini?
«I Paesi europei dovrebbero procedere uniti, e purtroppo non è così, senza dimenticare l’Africa. Se il problema non verrà affrontato globalmente andremo avanti per anni».
Per l’Italia che tempi prevede?
«Se va bene raggiungeremo l’immunità di gregge in autunno. Se poi Draghi mandasse l’esercito a vaccinare giorno e notte si farebbe prima. È un’idea di Ricciardi che io condivido, mentre sul lockdown sarei per vedere se nei prossimi dieci giorni riuscissimo a controllare i focolai di qualsiasi variante con zone rosse da vaccinare a tappeto». —

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