Cina, aviaria: 22 morti,108 casi. Gli esperti: virus in circolazione da anni. Ecdc non esclude possibilità singoli casi umani importati
Il 23 aprile la Commissione nazionale cinese per la Sanità e la Pianificazione delle Nascite (National Health and Family Planning Commission of China) ha reso pubblico che fino alle ore 16 dello stesso giorno, nell’intero paese sono stati confermati 108 casi di influenza aviaria H7N9, di cui 22 persone sono decedute. Invece nella provincia dello Shandong è scoperto il primo caso confermato. Secondo la notizia resa nota, dalle ore 16 del giorno 22 fino allo stesso orario del giorno prossimo, nell’intera Cina sono aumentati di 2 casi confermati, tra cui 2 nello Zhejiang, 2 nell’Anhui e 1 nello Shandong. Nel frattempo, la Commissione, massima autorità cinese in campo sanitario, ha comunicato di non poter ancora del tutto escludere la possibilità che il virus H7N9 possa trasmettersi da uomo a uomo. Ed Ecdc non esclude che vi siano singoli casi umani importati in Europa.
Il virus dell’aviaria in circolazione da anni. Il rischio di una mutazione è maggiore del previsto
Secondo gli esperti il virus sta circolando da molto tempo, abbastanza per avere affinato le armi che gli hanno permesso di contagiare l’uomo. Il virus dell’influenza aviaria H7N9 ha infatti legami di parentela con due virus circolati in Europa oltre dieci anni fa: l’H7N7, che nel 2003 aveva colpito 255 fattorie olandesi, provocando casi accertati in 89 persone, e l’H7N1 che ha circolato in Italia fra il 1999 e il 2000.
A ricostruire le parentele del virus e’ la ricerca pubblicata sulla rivista Eurosurveillance e nata dalla collaborazione fra i Centri per il controllo delle malattie di Olanda e Cina. ‘Sono gia’ comparsi numerosi marcatori associati con un aumentato rischio per la sanita’ pubblica”, osservano i ricercatori, coordinati dal virologo Marcel Jonges, del Centro olandese per il controllo delle malattie a Bilthoven. Per questo, affermano, ”e’ di fondamentale importanza aumentare la sorveglianza della presenza del virus negli uccelli e nei mammiferi allo scopo di limitare al massimo ulteriori mutazioni”. Per questo gli esperti invitano le autorita’ sanitarie cinesi a tenere alta la guardia contro il rischio che il virus possa nuovamente mutare conquistando l’arma piu’ pericolosa, quella che gli permette di trasmettersi da uomo a uomo.
Che il virus H7N9 abbia acquisito nel tempo numerose mutazioni lo testimonia l’analisi del suo patrimonio genetico, confrontata con quella di entrambi i suoi predecessori ‘europei’. ”Il confronto con la sequenza genetica del virus dell’influenza H7N7 diffuso in Olanda nel 2003 e con l’H7N1 circolato in Italia fra il 1999 e il 200 suggerisce che il virus H7N9 deve aver circolato ampiamente”. Ad attirare l’attenzione dei ricercatori e’ una caratteristica particolare: il marcatore molecolare indicato con la sigla PB2 E627K, legato alla capacita’ del virus di adattarsi all’uomo e trovato anche nei casi piu’ gravi di influenza da H7N7 che nel 2003 in Olanda hanno contagiato l’uomo.
A testimoniare che la storia del virus H7N9 e’ probabilmente molto piu’ lunga di quanto si immagini e’ anche il suo particolare mix genetico: degli otto geni del virus, sei geni provengono dai polli (derivano dal virus H9N2) e due dagli uccelli (appartengono ai sottotipi 7 e 9 e controllano le due proteine che si trovano sull’involucro del virus, chiamate emoagglutinina e neuraminidasi). ”I dati – osservano gli esperti – indicano che e’ avvenuta una diffusione silenziosa del virus ed un suo adattamento ai polli da allevamento prima che venisse identificato nell’uomo”. (Ansa)
Contagio uomo-uomo?
Indagini sarebbero infatti in corso sull’uomo morto lo scorso 4 marzo a Shangai e sui suoi due figli. Secondo quanto riportato, il figlio maggiore successivamente guarito si era ammalato prima del padre che in seguito era invece deceduto e i test avevano confermato l’infezione da H7N9. Le autorità sospettano così che il padre possa aver contratto il virus proprio dal figlio.
Si tratterebbe tuttavia di un ipotesi remota secondo il direttore del Centro di emergenza sanitaria dei Cdc cinesi Feng Zijian, per il quale il contagio tra uomini sarebbe possibile ma altamente sporadico. «I virus aviari, compreso l’H7N9 – continua Feng- non infettano facilmente l’uomo, tuttavia una esposizione prolungata senza le adeguate misure di protezione a una persona infettata potrebbe dare origine dare origine ad una nuova infezione». L’esperto inoltre precisa che in ogni caso non c’è nessun motivo per farsi prendere dal panico perché una possibile trasmissione uomo-uomo tanto limitata non può innescare una pandemia.
Il rappresentante dell’Oms in Cina, Michael O’Leary, ha diffuso ieri dati che mostrano che in metà dei casi esaminati non è stato rilevato un contatto con pollame, la più ovvia fonte di contagio potenziale, ma ha spiegato che la trasmissione da uomo a uomo sembra essere rara. “E’ ancora un virus animale che occasionalmente infetta esseri umani”, ha detto. “Con rare eccezioni, sappiamo che le persone non vengono contagiate da altre persone”.
Tra l’altro alcune persone contagiate possono non avere avuto contatti con pollame, ma è molto difficile escludere che non abbiamo avuto in realtà contatto con uccelli selvatici. Al momento, sottolinea O’Leary, nessuna ipotesi può essere esclusa con certezza. La popolazione, per evitare il contagio, deve mettere in atto tutto ciò che normalmente si farebbe per evitare la diffusione di una qualsiasi influenza di tipo stagionale. Solo con l’evolversi del tempo si potrà scoprire quale sia il reale comportamento dell’H7N9
Secondo il Ministero dell’Agricoltura cinese i risultati delle analisi su campioni dimostrerebbero che l’infezione rimarrebbe confinata agli uccelli, in particolare i volatili vivi in vendita nei mercati. Gli esperti del ministero sarebbero giunti a tale conclusione dopo aver prelevato oltre 47.000 esemplari da oltre mille tra mercati, fattorie, macelli e abitazioni in tutto il paese, 39 dei quali sarebbero risultati positivi.
Intanto le autorità locali hanno smentito qualsiasi legame tra l’infezione da virus H7N9 e la misteriosa strage di più di 400 maiali e oltre 100 cani nel villaggio di Dongtun. I decessi pare siano riconducibili ad una fuga di gas fuoriuscito da un vicino impianto chimico.
Europa. Screening negli aeroporti per evitare la diffusione geografica del virus
Di Giovanni D’Agata. I paesi si devono preparare per la rilevazione e la diagnosi di tali casi. Screening delle persone negli aeroporti per evitare la diffusione geografica del virus. Anche il centro europeo per la prevenzione delle malattie e controllo (ECDC) sta tenendo sotto stretto monitoraggio il diffondersi del virus H7N9.
Stavolta il campanello d’allarme è suonato per l’Europa. L’agenzia dell’UE non esclude che vi siano singoli casi umani importati in Europa e per tali ragioni i paesi devono prepararsi per la relativa rilevazione e diagnosi. La criticità è che il nuovo virus è capace di infettare volatili e uomini in Europa. Avvenuto il ‘salto’ dai volatili all’uomo, quello che si teme e’ adesso il passo successivo: la capacita’ di trasmettersi da uomo a uomo. Per gli esperti dell’ ECDC una volta acquisita la capacita’ di trasmettersi da uomo a uomo, il virus H7N9 potrebbe espandersi rapidamente su una scala globale.
Il virus variante dell’influenza aviaria fu identificato il 31 marzo 2013, quando le autorità sanitarie cinesi annunciarono che un virus classificato H7N9 aveva infettato tre pazienti. Da quella data, ottantasette 87 casi di infezione umana con l’influenza A(H7N9) sono stati segnalati in sei province in Cina orientale con una popolazione di circa 330 milioni. L’esordio della malattia è stata tra il 19 febbraio e il 14 aprile 2013 in: Shanghai (32), (21) Jiangsu, Zhejiang (27), Anhui (3), Henan (3) e Beijing (1). La data di esordio della malattia è attualmente sconosciuta per sedici pazienti. La maggior parte dei casi hanno sviluppato gravi malattie respiratorie. Sono diciassette i pazienti morti. L’età media è di 64 anni tra i 4 e gli 89 anni; 25 degli 82 pazienti sono di sesso femminile. Le autorità sanitarie cinesi stanno rispondendo a questo evento di sanità pubblica con una sorveglianza rafforzata, epidemiologica con continue indagini di laboratorio e analisi. Il settore sanitario ha intensificato le indagini sulle possibili fonti e serbatoi del virus. Le autorità hanno segnalato all’organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) che l’influenza aviaria A(H7N9) è stata rilevata nei campioni di piccioni, polli e anatre e in campioni ambientali dove vivono gli uccelli quali i mercati in Shanghai, Jiangsu, Anhui e Zhejiang. Le autorità hanno chiuso i mercati e abbattuti i volatili nelle zone colpite. Il Ministero cinese dell’agricoltura ha dichiarato che sono stati effettuati 47.801 test prelevando campioni di animali vivi nei mercati, negli allevamenti e nei macelli. Di questi, solo 39 campioni erano positivi al virus dell’influenza aviaria H7N9, di cui 38 sono stati a Shanghai, Anhui, e nelle Province di Zhejiang e Jiangsu. È stato identificato un esemplare di piccione selvatico positivo nel Jiangsu. L’origine e la modalità di trasmissione non sono stati ancora confermati. Lo scoppio è causato da un virus dell’influenza aviaria con bassa patogenicità per gli uccelli, quindi non causa morie. Analisi genetiche degli isolati hanno mostrato cambiamenti che suggeriscono che il virus H7N9 possa avere una maggiore capacità di infettare specie di mammiferi, inclusi gli esseri umani, rispetto a molti altri virus dell’influenza aviaria.
Patogenicità per gli esseri umani sembra essere alta e l’età avanzata sembra essere un fattore di rischio per la malattia. Lo scenario più probabile è che il virus dell’influenza A(H7N9) è che la diffusione inosservata nelle popolazioni di volatili abbia occasionalmente infettato gli esseri umani che hanno uno stretto contatto con il pollame o i prodotti avicoli, ma questo dovrà essere convalidato come saranno disponibili ulteriori dati. Al momento attuale non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo.
Più di 1000 persone vicini ai contagiati dei casi confermati che sono segnalati sono stati monitorati. C’è una famiglia di contagiati con due casi confermati per quale non può essere esclusa la trasmissione da uomo a uomo, ma dove l’esposizione comune è la spiegazione più probabile. Inoltre, durante la sorveglianza dei gruppi a rischio, il virus è stato rilevato in un ragazzo di 4 anni che non aveva sintomi. Il padre di questo ragazzo ha riferito di avere acquistato il pollame dal padre del primo caso di Pechino. La rapida diffusione geografica e l’aumento dei casi confermati è probabile che siano il risultato degli aumenti dei test. Kit per test A(H7N9) dell’influenza sono stati distribuiti a oltre 400 laboratori in tutta la Cina, e questi ulteriori accertamenti sono previsti per fornire importanti informazioni epidemiologiche.
Un aumento dell’incidenza di casi sporadici e l’espansione della diffusione geografica in Cina e nei paesi vicini probabilmente sono attesi nelle prossime settimane. Non è possibile escludere singoli casi umani importati in Europa e i paesi devono prepararsi per la loro rilevazione e diagnosi. L’ECDC sta monitorando attentamente gli sviluppi riesaminando continuamente la situazione in collaborazione con l’OMS, Stati Uniti CDC, CDC Cina e altri partner.
Il livello di attenzione e’ alto, soprattutto dopo la pubblicazione dei primi dati che indicano la potenziale capacita’ del virus H7N9 di trasmettersi nei mammiferi che ha le caratteristiche tipiche dei virus influenzali che colpiscono i mammiferi e che potrebbero contribuire alla loro capacita’ di infettare gli esseri umani e aumentare cosi’ il suo potenziale pandemico. Pertanto lo screening negli aeroporti resta la migliore soluzione per fermare la diffusione dell’ influenza aviaria (Lo sportello dei diritti).