Il nuovo ceppo di influenza aviaria che ha già ucciso 22 persone in Cina è “uno dei più letali” del suo genere ed è più facilmente trasmissibile agli esseri umani del ceppo precedente, quello che uccise centinaia di persone in tutto il mondo, nel 2003. Lo ha fatto sapere l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso Keiji Fukuda, vice-direttore generale per la sicurezza sanitaria. Da quando è stato individuato, a marzo, l’H7N9 ha contagiato 108 persone in Cina. Anche se non è chiaro esattamente il modo del contagio, per ora l’Oms ha escluso lo scenario più terrificante, ovvero che ci sia una trasmissione da uomo-a-uomo. Fukuda ha aggiunto che «la situazione rimane complessa, difficile e in continua evoluzione».
L’H7N9 è uno dei virus dell’influenza aviaria “più mortale”. Lo ha detto un membro di una squadra dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) inviata in Cina per effettuare delle indagini sull’infezione che per la prima volta è stata trasmessa all’uomo alcune settimane fa. Ad oggi 108 persone sono state contagiate dall’H7N9, di cui 22 sono morte, soprattuto anziani. “E’ certamente uno dei virus più mortali che abbiamo conosciuto fino ad oggi”, ha dichiarato Keiji Fukuda in una conferenza stampa a Pechino.
Il virus H7N9 ha ucciso fino a oggi poco più del 20% delle persone che ha infettato in Cina, contro il 60% delle oltre 370 persone che hanno contratto un altro virus dell’aviaria trasmissibile all’uomo, l’H5N1. “Pensiamo che questo virus sia più facilmente trasmissibile all’uomo dell’H5N1”, ha aggiunto Fukuda, che ha definito l’H7N9 un “virus insolitamente pericoloso”. “La nostra comprensione è solo agli inizi”, ha aggiunto, precisando che i volatili sono la “veicolo probabile dell’infezione”.
Nancy Cox, una specialista dell’influenza presso il Centro di controllo e di prevenzione delle malattie (Cdc) americano e membro della squadra, ha precisato che “per il momento, né gli uccelli migratori né il loro habitat sono risultati positivi al test dell’H7N9”.
Per la prima volta, un caso è stato confermato oggi fuori della Cina continentale, a Taiwan, in un uomo rientrato da Suzhou in Cina dove lavorava. Attualmente, “nessuna forma di trasmissione da uomo a uomo è stata confermata”, hanno ribadito i ricercatori dell’Oms in un comunicato. “Quello che resta incerto, è se il virus può acquisire la capacità di diventare trasmissibile da uomo a uomo”, hanno aggiunto mentre alcuni casi di infezione sono stati segnalati all’interno di una stessa famiglia.
Aviaria in Cina: 108 casi accertati e 22 morti
Secondo quanto comunicato il 23 aprile dalla Commissione statale cinese per l’igiene e la pianificazione delle nascite, fino alle 16 ore dello stesso giorno in tutta la Cina sono stati comunicati 108 casi confermati di influenza aviaria H7N9, di cui 22 mortali. Inoltre nella provincia dello Shandong è stato scoperto il primo caso confermato. Al momento, l’epidemia è in fase di espansione, ma non sono ancora stati scoperti casi di trasmissione a livello umano.
Secondo una notizia del giorno 23 dall’Accademia cinese di Scienze agricole, l’analisi della sequenza genetica condotta dal Centro di ricerche veterinarie di Harbin, annesso all’Accademia, rivela la possibilità che il virus dell’influenza H7N9, che ha provocato il contagio e la morte a livello umano, derivi dal virus dell’influenza H7N9 del pollame dello stesso periodo. Si tratta della prima rivelazione a livello internazionale dal punto di vista eziologico dell’origine del virus H7N9 di nuovo tipo.
24 aprile 2013