Coletto boccia l’Usl del Garda ma apre all’ospedale turistico. Sanità, l’assessore sulla richiesta di Bussolengo: «Ne parlerò in Regione con Zaia»
Usl 22 al bivio. Sul piatto della bilancia due proposte: la definizione dell’Orlandi di Bussolengo come «ospedale turistico» e lo spacchettamento dell’Unità sanitaria unica della provincia scaligera, con l’attivazione di un’azienda del Garda. L’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha accolto solo la prima ipotesi, anche grazie all’ assist ricevuto ieri mattina dalla presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 22, Graziella Manzato.
Che all’incontro stampa indetto ieri nel distretto bussolenghese ha esordito: «Accettiamo l’idea di non frazionare l’Asl di Verona in funzione del risparmio di costi. Non sono i numeri dei direttori generali che fanno l’efficienza dei servizi sanitari: abbiamo già avuto l’esempio negativo nella nostra Usl – in chiaro riferimento alla dirigenza Dall’Ora, che è stata censurata da una mozione apposita della Conferenza dei sindaci –. Quello che conta è che si realizzino sul territorio i servizi previsti dalle schede sanitarie regionali, non ancora attuati». È quanto serviva a Coletto per porre fine al dibattito sollevato in aula dal consigliere tosiano Andrea Bassi, che, appunto, chiede l’istituzione dell’Usl gardesana, sulla scia dell’aumento delle aziende, passate nella proposta di legge regionale, da 7 (una per ogni provincia veneta) a 9, poiché se ne sono aggiunte due a vocazione turistica: quelle di San Donà a Venezia e quella di Bassano a Vicenza. «Abbiamo voluto convocare questo incontro per fare chiarezza sulle risposte da dare ad un’area così importante come quella del Garda, riconosciuta a livello europeo per la presenza di 13 milioni di turisti l’anno – ha subito annunciato Coletto –. La proposta per l’estensione a turistico dell’ospedale di Bussolengo è quindi interessante: la valuteremo e la porteremo alla discussione del Consiglio regionale e del presidente Zaia, mentre l’ipotesi di creare una seconda Usl gardesana, anche se si potrebbe ancora legiferare, è una scelta che non coincide con la nostra programmazione».
I primi cittadini, però, non hanno ancora votato un documento ufficiale in Conferenza dei sindaci che sancisca il loro voto contrario alla seconda azienda del Garda. Per questo Bassi puntualizza: «Non mi aspettavo certo che Coletto sposasse la mia idea. Lui ha in mente una drastica riduzione dei servizi socio-sanitari con l’Usl unica provinciale. Io vado avanti con la mia battaglia, convinto che l’opinione sulla proposta nel territorio sia ben diversa da quella decantata dalla Manzato, che ha parlato a nome di 25 sindaci senza averne alcun titolo».
Coletto, poi, ha anche precisato che per trasformare l’Orlandi in ospedale turistico bisogna intervenire con alcune modifiche alle schede sanitarie regionali. Ma ce ne sarà davvero la possibilità?
Annamaria Schiano – Il Corriere del Veneto – 23 luglio 2016