L’assessore: «Il piano per gli ospedali? Tra 2 mesi». «La protesta delle strutture private? Stiamo cercando, a parità di budget, di rimodulare i tagli». Ieri c´era l´assemblea a Padova delle organizzazioni della sanità privata, oggi a Marghera c´è una nuova assemblea del Comitato di crisi regionale contro la sanità veneta.
Tutti schierati contro i tagli stabiliti dalla “spending review” calata sul Veneto. L´assessore Coletto apre uno “spiraglio” per quelli più colpiti dai tagli, ma niente di più: sui 140,5 milioni disponibili «c´è chi al momento ha avuto tagli del 70%, e chi del 30%. Non possiamo tirare fuori altri soldi, ma stiamo studiando se si riesce a riequilibrare tra gli uni e gli altri». I cordoni della borsa, insomma, non si allargano, nonostante anche dalla politica siano giunti appelli a non danneggiare le strutture private e a puntare semmai a una rapida applicazione del nuovo Piano socio-sanitario – in frigo da mesi – con le riduzioni di dotazioni di posti-letto e di primariati in base alle nuove “schede” di dotazione di ogni struttura. «Le schede del Piano? Devo fare un giro politico di confronto sui dettagli, poi lo porterò in Giunta. Ci vorranno circa due mesi».
Sarà più veloce invece l´annunciata delibera che istituirà la possibilità di fare visite in ospedale anche la sera e nel week end. Non c´è contraddizione con i tagli ai privati che offrono esami e visite? «No, perché qui stiamo parlando di visite specialistiche e soprattutto non ci sono costi ulteriori per il sistema pubblico perché si rientra nei budget per orari di servizio e per prestazioni aggiuntive degli specialisti stessi». Quanto ai conti della sanità veneta, nel giro di un mese si terrà il solito esame al Ministero dell´economia ma l´assessore Coletto conferma quanto già emerso nelle settimane scorse: «Ci presentiamo a Roma con un mini-utile di 6 milioni nel 2012».
Il Giornale di Vicenza – 12 marzo 2013