Il pacchetto in arrivo a Palazzo Madama. Dal consolidato regionale patto di stabilità light. Sul tavolo anche la «selettività» per la Tobin tax. Nodi da sciogliere. Si lavora su mediazione obbligatoria sperimentale e su nuove modifiche alla legge fallimentare
Il restyling della legge di stabilità proseguirà al Senato. E a Palazzo Madama la maggioranza ha già individuato i due fronti su cui intervenire: deroghe mirate al patto di stabilità interno in favore dei comuni più in difficoltà, fecendo leva sullo strumento di bilancio del”consolidato regionale” e nuove misure per il comparto sicurezza. E sempre al Senato si giocherà la partita sul recupero dei 250 milioni perla detassazione della produttività nel 2013 spostati in extremis a Montecitorio dalla maggioranza alla voce “comuni alluvionati”. Più complicata l’eventuale ricalibratura in versione selettiva della Tobin tax perché collegata ad accordi internazionali. I senatori dovranno però attendere ancora qualche giorno. Il provvedimento dovrà infatti ottenere prima il via libera della Camera, atteso pergiovedì, preceduto domani da tre voti di fiducia su altrettanti tronconi del testo uscito dalla commissione Bilancio. La tabella di marcia abbozzata alla fine della scorsa settimana sarà quindi rispettata, come ha confermato il ministro Piero Giarda. Anche perché non ha mai di fatto avuto fondamento l’ipotesi circolata domenica di una rinuncia dei senatori a modificare ulteriormente il testo, a causa dell’ingolfamento dei lavori a Palazzo Madama, con conseguente supplemento di restyling alla Camera. A questo punto il principale nodo da sciogliere è quello del recupero dei 250 milioni per la de-tassazione della produttività sottratti dagli 1,2 miliardi originari per il 2013 per girarli (con il parere contrario del Governo) ai comuni alluvionati. Una questione ancora più strategica alla luce dell’intesa che stanno raggiungendo le parti sociali proprio sulla produttività, con il sì di ieri della Uil (ma non della Cgil) che si è aggiunto a quelli di Cisl e Ugl. In particolare, imprese e sindacati chiedono di incrementare il fondo produttività per stabilizzare gli interventi di detassazione (si veda il Sole 24 Ore del 18 novembre). I relatori della legge di stabilità alla Camera, Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd), difendono però l’operazione di dirottamento di una fetta di risorse sui Comuni alluvionati sottolineando che, proprio sotto la loro spinta, sono stati aggiunti 800 miliardi alla dote iniziale perla produttività, anche se per il biennio 2014-2015, e che il Fondo è stato messo in sicurezza evitando che, in caso di mancato accordo tra le parti sociali, tornasse nella disponibilità del Governo. Brunetta ieri, insieme al segretario del Pdl Angelino Alfano, ha affermato che con le modifiche apportate alla Camera «è stato evitato un danno a carico delle famiglie e del ceto medio». Brunetta ha poi sottolineato che «con l’inserimento del provvedimento di alcuni Fondi ad hoc sono state messe le basi per abbassare le tasse di un punto all’anno e azzerare l’Imu nell’arco di tre anni». Il Governo, da parte sua, con il ministro Corrado Passera assicura (facendo anche riferimento al decreto sviluppo comprensivo di provvedimenti attuativi): «Non ce ne andiamo senza lasciare tutto completato». Ma la maggioranza ci tiene a rivendicare i suoi meriti: «Abbiamo ottenuto il massimo per famiglie e imprese», hanno detto Baretta e il relatore al Bilancio Amedeo Ciccanti (Udc).
Le possibili nuove modifiche
Si punta su nuove deroghe Dopo l’allentamento del patto di stabilità interno per i comuni alluvionati, la maggioranza nel passaggio del provvedimento alla Camera punta ad estendere le deroghe ad amministrazioni comunali in difficoltà. Lo strumento al di bilancio al quale si guarda per realizzare l’operazione senza impattare sui saldi è quello del “consolidato regionale”
Spending review «morbida» Soprattutto il Pdl preme a Palazzo Madama affinché le forze dell’ordine vengano salvaguardate dalla spending review. L’ipotesi sul tappeto è quella di continuare a fare leva sulle eccezioni già inserite alla Camera in relazione alla possibilità di effettuare assunzioni in deroga alturn over del personale. Resta però il nodo risorse
Recuperare 250 milioni Al Senato si giocherà anche la partita per far tornare da 950 milioni a quota 1,2 miliardi nel 2013 la dote perla detassazione della produttività recuperandoi 250 milioni destinati in extremis dalla maggioranza alla Camera ai comuni alluvionati. Una decisione che a Montecitorio aveva visto il Governo contrario
Il nodo accordi internazionali Più complicata l’eventuale ricalibratura della Tobin Tax (possibile differenziazione delle aliquote tra azioni e derivati) perché collegata ad accordi internazionali. Attualmente è prevista dal 2013 un’imposta di bollo dello 0,05% sulle compravendite di titoli dove almeno una delle due controparti sia residente in Italia
Il sole 24 Ore – 20 novembre 2012