Ulss 22, si apre un tavolo in Regione. I rappresentanti sindacali sono stati informati dal segretario generale della scelta di affrontare a Venezia le urgenze di Bussolengo. Come annunciato da Luca Zaia le criticità tra il direttore Dall’Ora e i medici saranno gestite dal «mediatore» Mantoan
La novità è confermata dai rappresentanti regionali dei sindacati medici. Per la direzione generale dell’Ulss 22, invece, «nessuna comunicazione nè evidenza al riguardo». Si tratta della notizia dell’apertura in Regione di un tavolo di concertazione dove gestire le criticità dell’azienda socio-santaria di Bussolengo sotto la mediazione del segretario veneto per la sanità Domenico Mantoan. L’aveva già fatto intendere, che sarebbe finita così, il presidente della Regione Luca Zaia quando intervenne un mese fa a blindare il dg Dall’Ora: «Ho piena fiducia in lui», disse, «ma nel contempo non resto indifferente al disagio che denunciano medici e operatori. Se il clima nella 22 s’è guastato, se le parti chiamate a fare buona sanità a servizio della collettività vivono forti tensioni, bisogna assolutamente rimettere insieme i pezzi». La ricetta del governatore era chiara: «Se c’è bisogno di un mediatore, l’unico autorizzato a farlo è la Regione: attorno ad un tavolo, cercheremo di superare le crisi di questa Ulss grazie ad un dirigente incaricato di tirare le fila del confronto tra medici e direzione». L’intermediario a cui pensava il presidente Zaia è il super manager della sanità veneta Mantoan. Il luogo dove discutere i problemi è palazzo Balbi. Le parti (esclusa l’Ulss 22 per sua ammissione, ndr) sono già state informate dell’apertura del tavolo a margine dell’ultimo incontro, una settimana fa, tra le organizzazioni sindacali. «Mantoan ci ha comunicato di avviare la procedura», spiega Marco Pradella segretario nazionale dell’Anpo (il sindacato dei primari), «per affrontare a livello regionale le difficoltà non più gestibili con la direzione Dall’Ora, confermate soprattutto dall’assemblea generale sindacale svoltasi proprio a Bussolengo. A nostra memoria, come Anpo, la soluzione di trasferire in regione il tavolo della tratttativa sindacale con un’azienda sanitaria, è la prima volta che si verifica. Parteciperanno le delegazioni sindacali e la stessa Ulss: sarà chiamato a rispondere direttamente il direttore generale Dall’Ora». Continua Pradella: «Alle organizzazioni sindacali il dottor Mantoan ha chiesto di preparare un elenco delle urgenze da risolvere». «È vero, tutto vero», conferma anche Mario Favazza segretario regionale della Cimo (sindacato dei medici dirigenti), «Mantoan è stato incaricato da Zaia di intervenire per affrontare ciò che è rimasta lettera morta a Bussolengo: è fondamentale aprire un confronto costruttivo tra i medici di Bussolengo e la direzione generale perchè senza quello non si può portare avanti una sanità di qualità e non si fa il bene dei cittadini. Di questo il dottor Mantoan è consapevole ed è già un risultato positivo. Evidentemente», conclude Favazza, «la decisione di avviare un’azione legale per comprotamento antisindacale da parte di Dall’ora, qualche effetto l’ha prodotto». «Evidentemente il dottor Mantoan», interviene anche Attilio Terrevoli segretario regionale degli anestesisti rianimatori, «ha preso molto sul serio la funzione di mediazione affidatagli dal presidente Zaia e la cosa non può che essere considerata positivamente. Ovviamente, non tutte le questioni potranno essere portate in Regione, tuttavia il segnale che la sanità va gestita con i medici e non contro di loro è chiaro e forte». «Speriamo», è l’augurio di Terrevoli, «di poter finalmente avere quel confronto reale e costruttivo con il direttore Dall’Ora che finora ci era stato negato, fermo restando che i tempi devono essere serrati perché l’iniziativa abbia un significato e perché, comunque, la situazione rimane estremamente delicata: prima si parte col confronto, meglio è».
Camilla Ferro – L’Arena – 27 febbraio 2013