Un consiglio regionale straordinario sulla contaminazione da Pfas: le sostanze di origine chimica che sono finite nelle acque di falda e superficiali del Basso véneto, interessando 79 Comuni del Veronese, del Vicentino e del Padovano. Martedì 22 marzo, l’assemblea veneta si riunirà con un unico punto all’ordine del giorno: l’inquinamento da perfluoro-alchilici e le esigenze di tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente.
La seduta si svolgerà in seguito alla richiesta sottoscritta dai consiglieri di Pd, lista Moretti, Veneto civico, M5S e Tosiani. In vista dei lavori è già stata presentata una mozione che impegna la Giunta «a far realizzare in tempi brevi nuovi esami sulla salute delle persone e sulla catena alimentare e a stanziare i soldi necessari per spostare al di fuori dell’area contaminata le fonti di approvvigionamento degli acquedotti pubblici». Intanto, ieri, il consigliere del Pd Andrea Zanoni ha reso noto che nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità si dice che i risultati delle analisi compiute sinora indicano «situazioni di potenziale criticità per quanto riguarda il consumo di alimenti prodotti nell’area inquinata». Inoltre, si afferma che le concentrazioni di uno dei composti posti sotto controllo, i Pfos, «costituiscono un potenziale rischio di assunzione alimentare».
«L’Istituto superiore di sanità», precisa Zanoni, «ritiene necessarie misure di prevenzione primaria per evitare l’esposizione alimentare dei cittadini e l’adozione di pratiche volte ad evitare la contaminazione di campi ed allevamenti». Intanto, hanno già cominciato a mobilitarsi comitati ed associazioni per organizzare una manifestazione a Venezia il giorno del Consiglio. In una riunione svoltasi l’altra sera a Verona, Legambiente ha deciso invece di presentare un nuovo esposto sui Pfas per disastro ambientale.
L’Arena – 11 marzo 2016