Consiglio straordinario sull’indipendenza veneta il 28 novembre
Il Consiglio regionale del Veneto si riunirà in seduta straordinaria il prossimo 28 novembre per discutere sull’indipendenza del Veneto, dopo la richiesta di un referendum da parte di un gruppo indipendentista, che ha raccolto le firme necessarie.
A renderlo noto il capogruppo leghista Federico Caner, che è anche vice segretario federale del Carroccio: «Ho chiesto, a nome di tutto il nostro gruppo e assieme al collega Foggiato di Progetto Nordest, che il Consiglio straordinario sull’indipendenza del Veneto sia calendarizzato con assoluta urgenza, prima ancora di quello sulla città metropolitana perché i veneti aspettano un segnale forte dalla massima iIstituzione legislativa regionale, in un momento di svolta politica e di crisi economica». «Concordo con il presidente Zaia», ha proseguito Caner «quando dice che il Veneto si salverà solo con una maggiore indipendenza, che lo avvicini alle limitrofe Regioni e Province speciali e che ci dia la possibilità di riprenderci quei 17 miliardi di residuo fiscale che ogni anno diamo a Roma togliendoli alle nostre famiglie, imprese, enti locali virtuosi. Oggi è quanto mai fondamentale che il Consiglio regionale si pronunci in merito alle istanze di indipendenza dei cittadini veneti, dando forza alla Giunta per compiere i passi necessari ad ottenere maggiore autonomia rispetto al governo centrale di Roma». Di tutt’altro avviso l’Udc: «Il referendum indipendentista non è fattibile, è il solito giochino leghista, una strada non percorribile che rimarrà solo sulla carta», afferma il deputato e coordinatore veneto del partito Antonio De Poli «altro che sogno rivoluzionario, la Lega è in evidente difficoltà. Dopo il fallimento sul federalismo sta tornando a rispolverare i vecchi miti padani ma in tempi di crisi la nostra gente ha bisogno di ben altro». E a proposito di Città metropolitana, la delibera adottata dal Consiglio comunale di Padova per richiedere l’adesione alla metropoli di Venezia non modificherà il parere della Regione richiesto dal Governo «Non cambia nulla», fa sapere il governatore Luca Zaia «a parte il fatto che la Regione non ha poteri decisionali, ripeto che non credo esista una città metropolitana di Venezia al di là del capoluogo stesso e del suo immediato hinterland, che l’articolo 18 della spending review non prevede l’adesione di Comuni esterni, ma solo la possibilità dei comuni della Provincia originaria di chiedere di non aderire al nuovo ente e che tutti i veneti sono uguali». «Infine», conclude «ricordo agli smemorati che tutte le esperienze di città metropolitane tentate in Europa sono fallite».
Il Mattino di Padova – 21 novembre 2012