Contro il caro-sanità, l’Usl 16 lancia la “Medicina sociale”. Il dg Brazzale: è il nostro modello di attività. Per ridurre i costi, la direzione rinegozia con le ditte: 30% di sconto
Popolazione più vecchia e malattie degenerative in crescita alzano la spesa santaria padovana. Il dg Brazzale presenta il bilancio e spiega: puntiamo su informatizzazione e riduzione degli spostamenti dei pazienti
di Sabrina Tomè. L’Usl 16 presenta il consuntivo dell’attività e lancia il modello di “Medicina sociale”. Il direttore generale Urbano Brazzale ha illustrato i costi e le iniziative dell’azienda sanitaria che conta 491.436 assistiti, 3.200 dipendendenti e un bilancio di 1 miliardo di euro, qualificandosi come una delle maggiori del Veneto per fatturato.
Sul risultato d’esercizio, 16 milioni di euro di disavanzo, hanno pesato i cambiamenti demografici: da un lato l’aumento degli anziani (il 25% della polpolazione ha più di 65 anni) ed epimemiologici con un aumento dell malattie cronico-degenerative (basti pensare che un solo paziente sofferente di una malattia rara costa all’Usl ben 800 mila euro l’anno).
La risposta dell’azienda sanitaria guidata da Urbano Brazzale è stata su un duplice fronte: da un lato il taglio dei costi con la rinegoziazione degli appalti e dall’altra la Medicina sociale, appunto: “una sanità d’iniziativa”, ha detto il dg, “e npn più d’attesa, di continuità veloce, intelligente e a misura di persona” con lo sviluppo della parte informatica per ridurre gli spostamenti dei pazienti e la riduzione dei ricoveri per le cure palliative attraverso il potenziamento dei servizi territoriali.
Da una parte la popolazione che invecchia (il 20% dei padovani è over65), dall’altra le malattie cronico-degenerative in aumento e con esse il costo dei medicinali. Il risultato? Una spesa sanitaria m costante crescita, con casse pubbliche sempre più vuote.
Per questo l’Usi 16 che con i suoi 491.436 assistiti, i 12 milioni di prestazioni erogate e i 3.200 dipendenti è la più grande azienda socio-sanitaria del Veneto, ha deciso di correre ai ripari. Come? Tagliando i costi degli appalti attraverso la rinegoziazione di quelli già in essere e lanciando il modello di Medicina sociale basato su informatizzazione e riduzione degli spostamenti del paziente. Le iniziative sono state illustrate ieri mattina dal direttore generale dell’Usi 16 Urbano Brazzale, m sede di presentazione del consuntivo: un bilancio di quasi 1 miliardo di euro con un’esposizione di 16 milioni.
Taglio costi appalti. L’Usl 16 ha anticipato, di fatto, le recenti prescrizioni del governo. Nei mesi scorsi ha convocato tutti gli imprenditori che lavorano con l’azienda avviando trattative per l’abbattimento dei costi e ottenendo sconti fino al 30% per circa 1 milione 400 mila euro da attribuire al primo semestre dell’anno. Ma si tratta di una cifra parziale: la direzione conta infatti di portare a termine altre trattative, e altri sconti, per il prossimo semestre. Gli imprenditori che lavorano con l’ente pubblico, d’altra parte, hanno ottenuto una riduzione dell’attesa per incassare i compensi spettanti: 28 giorni la media per i pagamenti. L’altra voce che incide fortemente sulla spesa sanitaria è quella dei farmaci e, anche in questo caso, ci sono contatti con le case farmaceutiche e, soprattutto, una sperimentazione in corso.
Medicina sociale. Una fetta importante di pazienti dell’Usi 16 è costituita da anziani considerato che il 25% della popolazione padovana supera i 65 anni. Come fronteggiare gli aumenti di spesa garantendo al contempo la qualità dell’assistenza? Contenendo i ricoveri (-30% quelli per le cure palliative), la loro durata (8,59 giorni contro gli 8,83 dell’anno prima), migliorando l’assistenza domiciliare integrata (la media della popolazione anziana seguita a domicilio è del 6,9% a Padova contro il 5.5% del Veneto e il 4% dell’Italia). Il tutto grazie al potenziamento della medicina di territorio che vede la sua centrale di coordinamento nella Casa ai Colli (280 mila frequenze l’anno). E poi l’infonnatizzazione: dopo aver lanciato SaniTap, la app che permette di conoscere in ogni istante la coda al pronto soccorso o le farmacie di turno, l’Usi la sviluppa e dal prossimo mese essa diventerà una vera e propria guida per chi varca la soglia dell’ospedale. Il paziente potrà altresì prenotare visite, vedere i referti, pagare il ticket dalla poltrona di casa (e l’Usi risparmia sul costo del personale e della carta) . Positiva per la riduzione dei costi generali è stata, secondo Brazzale, la separazione dall’Azienda Ospedaliera.
Liste attesa. «L’orientamento aziendale», ha detto il dg Brazzale, «è quello di fornire servizi più veloci e intelligenti alla popolazione. E i risultati si vedono; registriamo un generale miglioramento dei tempi di attesa. In particolare un rispetto del 95% per la priorità B, entro 10 giorni, del 98% per le B, entro i 30 giorni e del 99% per le P, entro i 180 giorni».
Il Mattino di Padova – 10 settembre 2015