Tra i provvedimenti contenuti nel decreto sulla spending review per la cui approvazione finale manca la seconda lettura alla Camera dei Deputati, c’è anche quello che prevede un innalzamento delle tasse universitarie per i fuori corso e per chi non è riuscito a rimanere in pari con gli esami. Non solo.
L’ultima modifica voluta dal governo estende gli aumenti anche agli studenti in regola con gli esami. Si salveranno, fino al 2016, solo quelli che hanno un reddito familiare al di sotto dei 40 mila euro l’anno. Se la norma è stata accettata di buon grado dai quadri dirigenti univeristari, il Codacons ha già annunciato l’intenzione di agire legalmente a difesa degli studenti tartassati. “E’ incredibile che il Governo invece di affrontare il problema di come mai in Italia ci sono tutti questi studenti fuori corso, il 33% è una percentuale bulgara che non ha eguali in Europa, abbia invece deciso di stangarli e tassarli, quasi fossero polli da spennare, bamboccioni che si devono semplicemente dare una mossa” scrive l’Associazione in una nota. Secondo il Codacons “la verità è che nelle università italiane chi è fuori corso viene abbandonato a se stesso, mentre negli altri Paesi viene aiutato, ad es. con un tutor”.
Da qui la presa di posizione dell’Associazione: “ Le tasse universitarie non possono essere raddoppiate dall’oggi al domani per chi è già iscritto da anni all’università. Il rischio è che studenti che hanno già pagato le tasse dei fuori corso siano ora costrette ad abbandonare gli studi, non potendo fronteggiare la stangata ed organizzare diversamente la propria vita in così breve tempo”.
2 agosto 2012