Cantone: «Scelte coraggiose e convincenti» Nella struttura una squadra sarà destinata alle ispezioni e ai controlli su gare e lavori. Poteri a Cantone: il Consiglio dei ministri trasferisce di fatto all’Anticorruzione «quelli assegnati attualmente all’autorità di vigilanza sui servizi pubblici» spiega il premier Matteo Renzi. È un processo rivoluzionario: di fatto azzera un’authority – quella sinora guidata da Sergio Santoro – e scommette tutto sulla struttura guidata dall’ex pm anticamorra. Il Consiglio dei ministri, tra l’altro, ieri ha completato la squadra anticorrotti con i quattro commissari che si affiancano a Cantone: Michele Corradino, Francesco Merloni, Ida Angela Nicotra e Nicoletta Parisi. Dovranno avere il sì del Parlamento prima della nomina definitiva.
Secondo la bozza di provvedimento, spetta a Cantone indicare al presidente del consiglio «un piano di riordino della stessa Anac, che contempla: la vigilanza sui contratti pubblici, il trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali; l’attribuzione delle funzioni relative all’attività consultiva e di precontenzioso al ministero delle Infrastrutture; la riduzione non inferiore al 20% del trattamento economico del personale dipendente, inclusi i dirigenti». Inoltre Cantone si occuperà di ricevere «notizie e segnalazioni di illeciti…applicando una sanzione amministrativa non inferiore a mille euro a non superiore a 10mila euro».
Come anticipato dal Sole 24 Ore, Cantone potrà avvalersi dei prefetti in fase di controllo e prevenzione, avuta notizia di situazioni illecite. «Il prefetto – ha spiegato Renzi – potrà interviene non commissariando un’azienda che ha appalti in tutto il mondo, ma sul singolo appalto con l’obbligo di individuare un commissario e di redigere una contabilità separata». Una fase successiva a quella, ha detto il premier, in cui l’Anticorruzione, se ci sono appunto notizie di reato o arresti, «ha il potere di segnalare e proporre commissariamento ad hoc non dell’azienda ma di quella parte dell’azienda che svolge il lavoro contestato redigendo uno redigendo contabilità separata». Non solo: «C’è l’obbligo di segnalare immediatamente all’Autorità anticorruzione ogni variante d’opera: una novità vera, grande».
Era stato Santoro qualche settimana fa a gettare un allarme su Expo, dichiarando che troppe opere si sono svolte in deroga (per 500 milioni). Cosa, peraltro, contestata dalla stessa società di gestione che ha subito sottolineato come le deroghe siano state usate in pochi casi di assoluta necessità. Da ora in poi i compiti della Avcp «sono trasferiti all’Anac».
Tra le cose abolite dal decreto, spicca in questi giorni la soppressione del magistrato delle acque per le province venete e di Mantova, mentre le funzioni sono «trasferite al provveditorato alle opere pubbliche competente per territorio». Ieri Cantone ha commentato positivamente il testo: «Scelta convincente».
Le regole per Expo
Dall’articolo 19 della bozza si comincia a parlare di Expo. E dall’articolo 48 ci sarebbero le “misure urgenti” per l’evento. Le nuove norme erano attese soprattutto dopo le recenti inchieste giudiziarie che hanno portato agli arresti per corruzione, nel primo caso, l’ex dg di Infrastrutture lombarde (che finora si è occupata della direzione lavori della piastra del sito espositivo di Rho), nel secondo il responsabile degli appalti della società di gestione dell’evento universale. Cantone potrà controllare gli appalti; avere una squadra ad hoc per l’evento; commissariare le aziende che lavorano per Expo e che sono finite nel mirino della procura; utilizzare l’avvocatura di Stato per le transazioni e i contenziosi. Infine: una lotteria aiuterà a sostenere l’evento. «Il presidente dell’Anac formula proposte al commissario unico di Expo (Giuseppe Sala, ndr) e alla società Expo per la corretta gestione delle procedure d’appalto». Per quanto riguarda l’unità strategica per l’evento «l’Anac si avvale di un contingente di personale aggiuntivo, anche proveniente dal corpo della Guardia di finanza per i compiti istituzionali che non comprendono le funzioni di politica giudiziaria», disponendo anche di «poteri ispettivi». Per quanto riguarda il commissariamento si specifica che «il presidente dell’Unità operativa speciale propone al prefetto di provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice al fine della completa esecuzione del contratto d’appalto». Si tratta concretamente della possibilità di poter gestire la spesa e verificare la provenienza degli utili. Si parla anche della possibilità per la società Expo di ricevere pareri su transazioni di controversie dall’avvocatura dello Stato, per «controversie relative ai diritti soggettivi derivanti dall’esecuzione dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture», e entro 10 giorni dalla richiesta potrà avere risposta. Infine, la curiosità: «In occasione dello svolgimento del grande evento Expo 2015, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli indice una o più lotterie, anche ad estrazione instantanea».
Il Sole 24 Ore – 14 giugno 2014