Equitalia potrà continuare a riscuotere le entrate, anche tributarie, per conto di enti locali e territoriali, consorzi, ordini, casse di previdenza e altri enti privati fino al prossimo 30 giugno. Dopo questa data, Equitalia e le società per azioni partecipate dalla stessa dovranno cessare l’attività di riscossione volontaria e coattiva. Lo comunica la Corte dei Conti, che ha presentato una relazione al Parlamento sul controllo eseguito sulla gestione di Equitalia S.p.a. per l’esercizio 2011.
La Corte dei Conti ha rilevato che mmontano a 18,8 miliardi le rateizzazioni delle cartelle da parte di Equitalia. L’istituto della rateazione e gli incassi dei “grandi debitori” hanno consentito di contenere la flessione degli incassi, da 8,9 a 8,6 miliardi. Tra gli obiettivi dell’anno viene evidenziato il miglioramento del rapporto con i contribuenti, per la risoluzione di eventuali criticità.
I numeri. Il 18,5% degli incassi fatti da Equitalia nel 2011 è stato realizzato con le riscossioni dei confronti dei “grandi debitori”, cioè di coloro che scontavano morosità superiori ai 500mila euro. Il gettito è stato pari a 1,6 miliardi a fronte degli 8,621 miliardi incassati nel corso dell’anno.
La relazione della Corte dei Conti. La relazione al Parlamento sul controllo eseguito sulla gestione di Equitalia S.p.a. per l’esercizio 2011 ha evidenziato come si sia conclusa la parte più rilevante del lungo e delicato processo di unificazione della riscossione iniziato alla fine del 2006 attraverso l’attuazione del disegno del Piano di riassetto societario e organizzativo dell’Ente, approvato dal Consiglio di amministrazione nel novembre 2010. L’attività di riscossione da ruolo – rileva la Corte dei Conti – è passata da 8,9 miliardi del 2010 a 8,6 miliardi del 2011 registrando, rispetto all’anno precedente, una lieve flessione che è stata contenuta anche grazie all’effetto del crescente ricorso all’istituto della rateazione e ai volumi delle riscossioni dei “grandi debitori”, (morosità superiori a 500.000 euro) pari a 1,6 miliardi di euro (il 18,5% del totale degli incassi da ruolo).
“Anche nel 2011, tra gli obiettivi dell’Ente un particolare rilievo – mettono in risalto i magistrati contabili – è stato dato al miglioramento del rapporto con i contribuenti – rafforzando l’assistenza e il supporto per la risoluzione di eventuali criticità – e, soprattutto, al raggiungimento di elevati standard di qualità della riscossione”. Il risultato di esercizio di Equitalia S.p.A. è rimasto positivo – spiega la nota della Corte – passando da 1.382.415 dell’anno precedente a 1.207.477 nel 2011 (-174.938) pur avendo risentito della contrazione dei risultati di esercizio degli agenti della riscossione, nonché di altri fattori, quali l’accentramento della governance, l’internalizzazione dei servizi accessori alla riscossione e il conseguente andamento del personale.
Il bilancio di gruppo, invece, si è chiuso con una perdita di esercizio di 73.514.000, con una variazione negativa pari a 101.758.000 rispetto al risultato dell’anno precedente (28.244.000), a causa della contrazione dei rimborsi spese per procedure coattive, nonché dell’aumento dei costi del contenzioso esattoriale, dei costi informatici connessi alla realizzazione del riassetto societario e delle dinamiche del costo del lavoro.
ItaliaOggi – 27 aprile 2013