«Nel 2011 le risultanze contabili dell’Agenzia, come sempre fortemente condizionate – €/mgl 14.492 a fronte di €/mgl 13.357 nel 2010 (+9%) – dalle entrate relative all’attività di gestione del Sistema nazionale ECM, sono state inoltre limitate dai sensibilmente ridotti trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da €/mgl 10.662 ad €/mgl 7.335 (-31%)».
uesta la conclusione a cui giunge la Corte dei conti nel suo controllo sulla gestione finanziaria dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) per il 2011.
L’anno si chiude con un avanzo finanziario di competenza di 5,042 milioni, praticamente dimezzato rispetto a quello precedente.
In particolare:
– il trend opposto tra le entrate complessive (-9%) e le corrispondenti uscite (+23%) ha determinato la contrazione, rispetto all’esercizio precedente, del risultato finale;
– il minor (-31%) saldo positivo della gestione caratteristica – dovuto alla flessione del valore della produzione e alla più consistente crescita dei costi corrispondenti – provoca, rispetto al 2010, la riduzione (-28%) dell’utile d’esercizio, sebbene alla determinazione del risultato finale contribuisca, fermi i proventi finanziari, anche un notevole saldo (+469%) delle componenti straordinarie;
– a fine 2011, il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta ad €/mgl 60.813, superiore del 19% rispetto al 2010;
– si registra una discreta crescita (+23%) del fondo di cassa che, al termine del 2011, presenta la consistenza di €/mgl 58.669, mentre la gestione dei residui continua a presentare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività;
– l’avanzo di amministrazione, infine, riporta nel 2011 (€/mgl 46.465), un incremento del 14%.
Gli accertamenti e gli impegni hanno raggiunto l’importo, rispettivamente, di 23.991.000 e di 18.949.000, con variazioni rispetto al precedente esercizio rispettivamente in decremento del 9% e in aumento del 23%, ma evidenziando scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio pari – si legge nella relazione della Corte – al 78% e 75%. I principali decrementi hanno riguardato, nelle entrate di parte corrente i contributi alla ricerca da
parte del Ministero della Salute (€/mgl 9.182) mentre per quelle in conto capitale i corrispettivi della programmata e non realizzata cessione della sede dell’Agenzia (€/mgl 8.470). Gli scostamenti di spesa più significativi sono stati determinati dai mancati impegni di parte corrente riconducibili alla complessiva attività di Ecm e di ricerca e sperimentazione (€/mgl 27.246); per la componente in conto capitale, dal non realizzato acquisto della nuova sede dell’Ente per €/mgl 30.708.
«Ciò premesso questa Corte – sono le conclusioni del documento – rileva che gli accertamenti e gli impegni continuano a evidenziare notevoli scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio sia in parte corrente, sia in conto capitale, ed inducono a ribadire l’assoluta esigenza di una più attenta ponderazione delle necessità dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, al fine di assicurarne l’attendibilità della programmazione. È inoltre necessario, compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca, la cui approvazione spesso supera i limiti temporali legati alla predisposizione del bilancio di previsione che l’Agenzia adotti tutte le iniziative idonee a limitare l’importo dei rilevanti residui passivi. Infine la Corte, in considerazione dell’incremento registrato dai costi di produzione, legato all’aumento dei compiti da svolgere, esorta l’Ente a un attento monitoraggio degli oneri di gestione, che assicuri, ai fini del perseguimento delle importanti finalità istituzionali, una oculata amministrazione delle risorse».
Sole sanità – 23 gennaio 2013