Breaking news

Sei in:

Covid e pandemia, che cosa sta davvero accadendo in Italia: l’analisi dei numeri. La settimana prossima sarà cruciale per capire la tendenza

I dati dell’ultima settimana sotto la lente d’ingrandimento: risulta un Rt nazionale di 1,08, che corrisponde a un tempo di raddoppio di 62 giorni. La settimana prossima sarà cruciale per capire la tendenza

Anche questa settimana sono aumentati i contagi medi giornalieri, da 15.700 a 17.500: siamo quindi risaliti ai valori del 10 dicembre. Difficile valutare l’andamento: rispetto a lunedì scorso la media è prima salita per due giorni, poi scesa per i due giorni successivi tornando al punto di partenza ed infine di nuovo cresciuta negli ultimi tre giorni. Un simile saliscendi è dovuto alle festività infrasettimanali e al conseguente calo dei tamponi, che viene poi seguito da un recupero.

Per avere un’idea di quanto sia rapida la crescita dei contagi si può provare a stimare approssimativamente l’indice Rt nell’ipotesi semplificata che il tempo medio tra l’infezione di un soggetto e il successivo passaggio dell’infezione ad un suo contatto sia di sette giorni. Applicando questo metodo ai dati dell’ultima settimana risulta un Rt nazionale di 1,08, che corrisponde ad un tempo di raddoppio di 62 giorni. La crescita sembra quindi essere sensibilmente meno rapida rispetto a quella dell’inizio della seconda ondata. La settimana prossima, priva di festività infrasettimanali, potrà darci finalmente un’idea più precisa della tendenza.

Tra le regioni, finalmente in calo il Veneto con un -2,4% giornaliero: rimane la regione con più contagi in proporzione agli abitanti, ma la simultanea salita dei nuovi positivi in tutte le altre regioni italiane (con la sole eccezione della provincia di Trento) fa sì che i contagi veneti passino dal triplo della media nazionale a poco più del doppio. La regione con la crescita più rapida è la Sicilia con un +6.5% medio giornaliero, che la porta al di sopra della media nazionale dei nuovi contagi, seguita dalla PA di Bolzano con un +6,4%. Il Friuli, seconda regione più contagiata, registra un incremento minore (+3% giornaliero) , ma è preoccupante in quanto i contagi partivano da valori più elevati: sette giorni il Friuli aveva il 35% in meno di nuovi casi rispetto al Veneto, ma adesso il distacco si è ridotto al 10%.

Il numero di ricoveri ordinari risente meno delle festività e quindi può aggiungere informazioni sull’andamento del contagio, tenendo però conto che segue i contagi con un certo ritardo, dell’ordine di 5-10 giorni. Nell’ultima settimana è rimasto quasi stabile, passando da 23.300 a 23.600 posti letto occupati. In rapporto alla popolazione la zona messa peggio è sempre la PA di Trento, mentre la crescita più alta è stata nella PA di Bolzano, con un +2% giornaliero. Anche le terapie intensive sono salite ma di poco, sia come posti occupati che come nuovi ingressi, il che fa pensare che il risultato netto delle vacanze natalizie sia stato quello di una sostanziale stabilità del contagio.

La percentuale di positivi sui tamponi, a livello nazionale, è stabile al 12,5% ma con forti differenze tra regione e regione, dovute anche al differente uso che viene fatto dei test antigenici rapidi. La regione con la percentuale più elevata non è più il Veneto ma la Sicilia, con il 17.5%, a conferma della criticità emersa dall’andamento dei contagi.

LA STAMPA

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top