Quotidiano sanita. La decisione del Ministro dopo l’ultimo monitoraggio che ha mostrato come per la prima volta da molte settimane, l’incidenza calcolata è diminuita a livello nazionale, nonostante ciò, avverte la Cabina di regia, rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile e sono anocra molte le Regioni a rischio Alto. Di conseguenza “questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure”. L’Rt scende a 1,08. IL REPORT
La velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA. Inoltre, per la prima volta da molte settimane, l’incidenza (dati flusso Iss) calcolata negli ultimi 14 gg è diminuita a livello nazionale. Tutte le Regioni, nella settimana 16-22 novembre, presentano uno scenario compatibile con quello dell’area gialla anche se ciò non vuol dire che tutte le Regioni possano entrare in quell’area in quanto si devono rispettare i criteri del Dpcm che prevedono un declassamento in base all’andamento dei dati delle 3 settimane successive all’ordinanza che le ha inserite in zona rossa o arancione.
Oggi, dai dati del monitoraggio, le prime Regioni per cui potrebbe esserci un declassamento sono Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta che potrebbero passare in area arancione da quella rossa e Puglia e Sicilia che potrebbero passare dall’area arancione a quella gialla. La Calabria resta invece in bilico per “inattendibilità” dei dati. Ma un po’ a sorpresa il Ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che entrerà in vigore il 29 novembre in cui ha declassato da rossa ad arancione la Lombardia, il Piemonte e la Calabria. Passano da arancione a gialla la Sicilia e la Liguria. Resta rossa quindi la Valle d’Aosta e arancione la Puglia. Speranza ha poi annunciato la firma di una nuova ordinanza valevole fino al 3 dicembre che conferma la Campania e la Toscana in area rossa e la zona arancione per, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.
Ma vediamo ora i dati del monitoraggio di oggi