Spending review Entro il 15 ottobre 2014 dovrà essere varato il piano di riduzione della spesa dal commissario straordinario Carlo Cottarelli
Un taglio a 18 crediti d’imposta, compresi i bonus per la ricerca, le borse di studio per i studenti universitari e le agevolazioni l’editoria e per l’acquisto di veicoli alimentati a metano e Gpl. E la conferma di un intervento fiscale da 10 miliardi nel triennio 2015-2017, con un mix di variazioni di aliquote d’imposta, accise comprese, e di tagli alle agevolazioni, da far scattare, in toto o in parte, nel caso in cui la spending review, utilizzata come clausola di garanzia, non riuscisse a produrre effetti superiori agli obiettivi minimi fissati: almeno 1 miliardo nel 2015 e 1,2 miliardi nel 2016. Con questa fisionomia la legge di stabilità varata martedì scorso dal Consiglio dei ministri approda al Senato dove da martedì prossimo comincerà il suo cammino parlamentare. Ieri rimaneva da sciogliere solo il nodo del contributo di solidarietà: prorogarlo (probabilmente) per i redditi oltre 300mila euro o farlo scattare sulle pensioni sopra 150mila euro.
Tutte le altre limature risultavano apportate. La calibratura delle singole misure per rendere operativo il mix di nuovi “balzelli” fiscali e la potatura delle agevolazioni dovrà essere definita da un decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) da varare entro il 15 gennaio 2015. Il com7 Con l’espressione si fa riferimento a diversi meccanismi fiscali con cui si restituisce al contrinuente ciò che ha versato oltre il dovuto. Gli esempi sono numerosi. Un credito d’imposta è previsto a favore degli azionisti al fine di eliminare la doppia imposizione sui dividendi. Un altro esempio riguarda le imprese che pagano crediti in eccesso sui redditi effettuati all’estero in compensazione su quelli realizzati in Italia. L’abbuono fiscale riguarda anche determinate spese per investimenti missario straordinario per la spending review, Carlo Cottarelli, avrà invece tempo fino al 15 ottobre 2014 per varare il piano di riduzione della spesa.
Sul fronte dei crediti d’imposta, la stretta prevista dalla “stabilità” servirà a fare cassa: nel 2014 dovranno arrivare almeno 500 milioni di euro in termini di saldo netto da finanziare e 200 milioni di euro come impatto su fabbisogno e indebitamento netto. E anche in questo caso non manca una clausola di salvaguardia: nel caso in cui entro gennaio 2014 non arrivi il decreto con i nuovi tetti di spesa per ogni singolo bonus, sarà direttamente il ministero dell’Economia a procedere con taglio lineare del 25% sugli stanziamenti di tutti e 18 i crediti d’imposta.
Dell’elenco delle agevolazioni che saranno colpite dal taglio delle risorse fanno parte quelle sulla ricerca e in particolare sia il credito d’imposta riconosciuto alle imprese che finanziano progetti di ricerca, in Università o in enti pubblici di ricerca, sia quello riconosciuto alle Pmi per la ricerca scientifica. Il taglio colpirà anche l’editoria, le nuove iniziative imprenditoriali della vecchia legge del 2000 e l’offerta on line di opere dell’ingegno (software, musica e prodotti editoriali on line). Sul versante dei trasporti i nuovi tetti scatteranno per il gasolio, per l’acquisto di veicoli alimentati a Gpl o metano e per il bonus oggi riconosciuto al taxi-noleggio con conducente. Per l’agricoltura la potatura riguarderà i due crediti d’imposta per investimenti e quello riservato alle imprese delle aree svantaggiate per l’acquisto di beni strumentali. Nel mirino anche il bonus introdotto non più tardi dell’agosto scorso con il decreto “Cultura” (ancora all’esame delle Camere) per attività di sviluppo, prosuzione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali.
Nel testo della stabilità che approda al Senato viene confermata la deducibilità Imu al 20% per imprese e professionisti. Confermato anche il dispositivo della nuova Tasi con l’aliquota dell’1 per mille che torna a essere aggiuntiva a quella massima prevista per l’Imu. La versione finale della “stabilità” non prevede il giro di vite a vasto raggio sugli enti inutili che era stato inserito in alcune delle ultime bozze. Tornando alle agevolazioni fiscali, in ogni caso nel 2014 scatterà un primo taglio selettivo delle detrazioni Irpef del 19% (spese mediche, interessi mutui prima casa ecc.) per recuperare almeno 500 milioni. Se questo obiettivo sarà mancato lo sconto fiscale scenderà prima al 18% (già sulle spese del 2013) e poi al 17% nel 2014.
Il Sole 24 Ore – 19 ottobre 2013