Sono circa 400 a Milano, secondo la Cgil. Ma si tratta solo dell’avanguardia di un vero esercito di invisibili. Sono i lavoratori espulsi dal mercato, disorientati, psicologicamente prostrati, che in molti casi non sono nemmeno più in grado di affrontare un colloquio per trovare un nuovo impiego.
Lo sportello per il disagio organizzato dalla Camera del Lavoro, attivato qualche anno fa per affrontare le conseguenze degli accordi sulle mobilità, conferma una tendenza preoccupante: il numero delle persone in cerca di aiuto e supporto psicologico a causa della crisi economica è in crescita e gli strumenti ordinari non bastano a gestire la situazione.
In cerca di un’identità. «Non si tratta solo di una situazione di difficoltà economica – spiega Corrado Mandreoli, responsabile dell’attività –: perdere il lavoro a 50 anni significa perdere un pezzo di identità, smarrire la propria personalità senza nessuna speranza di ricrearne un’altra. Questa situazione può sfociare in veri drammi, come è successo a Civitanova Marche: sono numerose le persone che raccontano di avere pensato in più di un’occasione a togliersi la vita». Cgil ha attivato ad oggi sette gruppi di auto-aiuto che coinvolgono diverse categorie di soggetti «dimenticati» dal mercato del lavoro (dai lavoratori della ex Eutelia a quelli delle Pmi) che si riuniscono almeno una volta ogni due settimane con l’ausilio di psicologi volontari ed esperti nel campo del sociale. L’esperienza è stata replicata anche a Lodi, a Monza, a Parma e a Trieste. «Ovunque andiamo a raccontare la nostra esperienza – aggiunge Mandreoli – riusciamo poi a formare un gruppo. Il numero delle persone che si rivolge ai nostri sportelli è in costante aumento. La sensazione è che stiamo intercettando un reale bisogno della gente, spesso inespresso per timidezza, orgoglio o pudore».
Il protocollo. Con l’intento di estendere il più possibile i raggio d’azione dell’iniziativa, è stato da poco siglato un protocollo con il Comune di Milano. L’obiettivo è mettere a disposizione l’esperienza di Cgil (molti delegati sono attrezzati anche per fornire supporto psicologico direttamente in fabbrica) per provare a intercettare un numero maggiore di persone. Lo sportello comunale sarà varato ufficialmente mercoledì. «Bisogna cercare di rendere lo strumento universale – suggerisce il segretario della Camera del Lavoro di Milano Graziano Gorla –. Si potrebbe, per esempio, inserire la possibilità di accedere a un supporto del genere quando si raggiunge un accordo sindacale per ristrutturazione in azienda. Spesso le persone che si rivolgono al nostro sportello provengono dai centri dell’impiego: durante i colloqui emerge sempre più spesso, in maniera evidente, la difficoltà di questi soggetti ad affrontare la ricerca di lavoro, a causa dell’ansia, dell’eccessiva aspettativa per il futuro, dell’incapacità a gestire un possibile rifiuto».
Il sole 24 Ore – 7 aprile 2013