Da domani legge di stabilità sotto esame. Detrazioni Irpef selettive: ecco tutte le novità in arrivo
Lo scambio (a perdere) meno Irpef-più Iva, la retroattività dei tagli alle detrazioni fiscali con tanto di tetto e franchigia, la scure sulla scuola e sulla sanità, il nodo degli esodati. Per la contestatissima legge di stabilità 2012 cominciano gli esami in Parlamento. Mentre il premier Mario Monti incontra i segretari dei partiti della “strana maggioranza”, la Camera avvia ufficialmente da domani la maratona che porterà l’ex legge Finanziaria in aula a Montecitorio dal 12 novembre. Intanto cominciano le audizioni congiunte delle commissioni Bilancio di Camera e Senato, dalla Banca d’Italia alla Confindustria, dai sindacati all’Abi fino all’Istat. Il primo test sarà mercoledì 31 ottobre con la presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio a Montecitorio, che dopo una decina di giorni dovrà consegnare il testo all’aula.
Chissà se con l’ormai consueto maxi-emendamento con voto di fiducia incorporato. Inizia un’altra settimana parlamentare di passione, in precario equilibrio tra le questioni economico-finanziarie e quelle legate in qualche modo alle prossime elezioni. A cominciare dalla riforma della legge elettorale che resta in attesa di una complicata sintesi politica in vista di un possibile sbarco in aula al Senato a metà novembre.
Ma i capitoli legislativi da scrivere sono ancora tanti e urgenti, e tutti in agenda in questi giorni. Il decreto legge sui tagli alle Regioni è in commissione alla Camera, quello sulla sanità dovrebbe ripartire al Senato in questi giorni dopo il primo via libera della settimana scorsa a Montecitorio. La riforma costituzionale del titolo V che spunta le unghie al federalismo avvia l’iter al Senato, dove in commissione parte anche la seconda lettura della delega fiscale. Mentre alla Camera ritorna l’anticorruzione. Insomma, non mancheranno i fuochi d’artificio. Anche con alcuni provvedimenti “minori” che potrebbero riservare sorprese: la diffamazione a mezzo stampa sbarca in aula al Senato, la delega sulle pene detentive non carcerarie e la sospensione del procedimento con “messa alla prova” dell’imputato è invece in calendario in aula alla Camera. Da dove è invece scomparsa la riforma dell’avvocatura.
Partita la corsa alle correzioni della legge di stabilità, ma a saldi invariati
Retroattività delle detrazioni e taglio dell’Irpef, aumento dell’Iva. Il fisco rimane in primo piano, ma nella partita di poker sulle modifiche alla legge di stabilità entrano anche la scuola e, più alla lontana, le dismissioni. Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, l’ha detto chiaramente : «Così com’è, la manovra sulla scuola non la votiamo». In ballo ci sono 240 milioni nel 2013 e 721 nel 2014 ottenuti aumentando l’orario dei professori nelle medie e superiori da 18 a 24 ore, con un conseguente taglio di circa 20.000 precari. L’ipotesi su cui si ragiona è di salire da 18 a 20-21 ore visto che, osservano i tecnici, la spending review aveva comunque già stabilito la necessità di una riduzione di circa 200 milioni che sarà difficile annullare.
La disponibilità del governo «a saldi invariati», nuovamente confermata ieri dal ministro Corrado Passera, non deve però illudere. Per le detrazioni Irpef si parla di una revisione selettiva e il ministro dell’Economia Grilli ha indicato una soluzione agganciata al reddito Isee (sarà rivisto entro fine anno): «Una sorta di Isee a fini fiscali», ha detto, ma ci vorrà più tempo. «Non c’è spazio ha concluso per controriforme».
Nonostante le dichiarazioni bellicose della maggioranza, è dunque difficile aspettarsi una rivoluzione nell’impianto della legge finanziaria. Lo sa bene il relatore del Pd, Pier Paolo Baretta che infatti chiede prudentemente «di rimodulare la distribuzione tra la riduzione dell’Irpef e l’aumento dell’Iva» e propone «un serio confronto tra la maggioranza e il governo». E lo sa anche un navigatore di lungo corso delle manovre finanziarie come Giuliano Cazzola (Pdl): «La difficoltà è di mantenere i saldi. Tenerli fermi significa dare e negare al tempo stesso la disponibilità, alla fine i cambiamenti saranno modesti».
Le soluzioni? «Una delle più probabili è la rinuncia alla riduzione delle aliquote Irpef e lo slittamento in avanti dell’aumento dell’Iva. E poi si può ricorrere alle dismissioni». Il problema è che rinunciare a un solo punto di aumento delle aliquote sui consumi significa perdere 3,3 miliardi di gettito nel 2013 e 6,6 nel 2014. Mentre l’Irpef ne vale 6 che si riducono a 4,9 recuperando 1,1 miliardi con il taglio retroattivo di detrazioni e deduzioni. Vi è dunque uno scarto di quasi 2 miliardi di euro. Come coprirlo? Per il pd Stefano Fassina sono tre i punti critici: fisco, scuola e l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali.
Dove trovare le coperture? «Riducendo la spesa, corrente e in conto capitale, della Difesa risponde e attraverso una selezione attenta delle agevolazioni fiscali. La riduzione della spesa per interessi, determinata dal calo dello spread, non può essere portata a copertura». Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del gruppo Pd alla Camera, ripropone la patrimoniale temporanea, per tre anni, sui redditi oltre 1,2 milioni l’anno. «Sul fisco o si fa un’operazione schock, che dia dei risultati significativi oppure così non ha senso. Una cosa è certa: la retroattività delle detrazioni va rimossa. Per recuperare risorse si potrebbe portare la Tobin tax dallo 0,05% su tutte le transazioni allo 0,1 per cento solo sui derivati».
Il Pd ha in programma una serie di riunioni per definire la strategia sulla legge di stabilità. Il relatore alla Camera, Baretta, è già al lavoro con le prime valutazioni. «I 5 miliardi dirottati dall’Iva all’Irpef afferma, ragionando su quel punto di aumento non utilizzato danno un vantaggio molto basso e colpiscono soprattutto i ceti bassi e quelli medio-bassi. I benefici si annullano a vicenda». Baretta cerca soluzioni praticabili e finalizzate al risultato. Per esempio, utilizzare il fondo di 900 milioni accantonato dal ministro dell’Economia Grilli per interventi di natura sociale a beneficio degli incapienti. Oppure puntare ad una operazione «di pulizia selettiva delle detrazioni».
Il Sole 24 Ore e Il Messaggero – 22 ottobre 2012