L’annuncio della chiusura dell’evento il 31 ottobre con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il bilancio sull’eredità dell’Esposizione, con la Carta di Milano firmata da più di un milione di persone che sarà consegnata venerdì al segretario delle nazioni unite Ban Ki-moon, in visita all’Expo. E il futuro del sito: con l’impegno del governo, confermato dal ministro delle Politiche agricole con delega a Expo, Maurizio Martina.
In un Expo day segnato da presenze e code record e dalla presenza contemporanea di cinque ministri, si è svolta ieri la seconda giornata sulle Idee di Expo: ventisei tavoli per sviluppare i temi dell’esposizione, dalla sovranità alimentare alla biodiversità alla guerra alla povertà. Nel grande salone dell’auditorium mentre i gruppi erano al lavoro, sul palco si sono alternati i protagonisti dell’Esposizione.
A venti giorni dalla chiusura tutti gli interventi contengono un bilancio. «Dopo anni durissimi Expo è stato un cambio di fase per il Paese», è la sintesi di Martina, che rinnova ancora l’impegno del governo sul dopo evento: «Entrerà in Arexpo (la società proprietaria dei terreni, ndr ) e sarà un ingresso importante. Ma per il futuro del sito bisogna puntare su collaborazione pubblico privato, intreccio virtuoso». Un identico appello arriva dal commissario unico Giuseppe Sala: unire le forze, istituzioni, imprenditori, terzo settore. Tutti.
Presente e futuro di Expo, anche vicinissimo. Dopo un semestre con settemila eventi sul tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita», proposti a più di sedici milioni di visitatori è arrivato l’ultimo miglio. Con il capo dello Stato che sarà a Milano per la chiusura il 31 ottobre, ma anche il 16 ottobre con il segretario delle nazioni Unite Ban Ki-moon, per la Giornata internazionale dell’alimentazione.«Quel giorno saremo al centro del mondo», dice con orgoglio Maurizio Martina. In quell’occasione sarà consegnata al leader delle Nazioni unite la Carta di Milano: 1,1 milioni le firme già raccolte, 83 delle quali da parte di capi di Stato, istituzioni e premi Nobel. Un lascito che l’ex segretario Onu, Kofi Annan, in un video messaggio inviato ieri definisce: «Opportunità anche per sostenere gli obiettivi per il millennio».
Per il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini la «nostra torre Eiffel» sarà «un’autostrada della scienza, della tecnologia, della consapevolezza, del più grande progetto di ricerca sull’alimentazione». Il suo collega responsabile dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, aggiunge che «Expo ha preparato la strada per Parigi 2015, ponendo al centro dei temi globali il cambiamento climatico e i problemi ambientali». E il ministro della Giustizia Andrea Orlando, invita alla coerenza: «Abbiamo approvato una legge sugli ecoreati, una normativa per la lotta alla contraffazione e ora credo serva una normativa più avanzata sul consumo del suolo».
Ma nel giorno di affollamento record, il commissario Giuseppe Sala sorride a proposito di un altro rivoluzionario lascito culturale: «Expo ha insegnato agli italiani a fare le code».
Tra i sottoscrittori anche Merkel, Hollande e Lula. Ventisei tavoli tematici per la sfida «fame zero» entro il 2030
La Carta di Milano supera agevolmente quota un milione e si assesta a 1,1 milioni di firme apposte da liberi cittadini, compresi Angela Merkel, Francois Hollande, il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan, l’ex presidente del Brasile Lula da Silva e tante altre personalità del mondo politico e della società civile.
«Come paese ospitante abbiamo elaborato la Carta di Milano – ha detto ieri nel corso dell’evento “Expo dopo Expo: le eredità di Milano 2015” il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – per offrire un contributo alla responsabilità di ciascuno e avanzare, partendo dal basso, un quadro di impegni per cittadini, associazioni, imprese e istituzioni. Vogliamo essere la generazione “fame zero”».
L’iniziativa di ieri è la prosecuzione del lavoro avviato con “Expo delle Idee” del 7 febbraio scorso all’Hangar Bicocca di Milano, e che intende approfondire, attraverso un lavoro svolto in 26 tavoli tematici, le sfide globali legate ai temi dell’Esposizione universale, dalla lotta allo spreco alimentare alla sfida fame zero al 2030, dalla difesa di acqua e terra all’educazione alimentare. Le conclusioni confluiranno nella Carta di Milano e sull’eredità dei percorsi avviati.
Da Expo a Parigi il passo è breve. «Expo – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è stata una grandissima opportunità, non solo per l’Italia ma per tutto il Pianeta: ha contribuito a preparare in modo efficace la strada per Parigi 2015, ponendo al centro dei temi globali proprio il cambiamento climatico e i problemi ambientali». La prossima conferenza di Parigi sul clima, Cop21, «è l’ultima occasione per trovare un accordo sui temi ambientali – ha aggiunto Galletti –. I Paesi prima riluttanti ora vengono a Parigi per trovare un accordo. Sono fiducioso, vado a Parigi per trovare un’intesa sapendo però che Parigi può fallire».
Per l’ex segretario generale delle Nazioni unite Kofi Annan la carta di Milano è un’importante opportunità per sostenere il nuovo programma di sviluppo delineato dall’Onu con i nuovi 17 obiettivi del millennio, e per accelerare la lotta alla malnutrizione e allo spreco alimentare. «Oggi conto sulle vostre competenze – ha concluso Annan nel suo videomessaggio a Expo – per capire come raggiungere gli obiettivi della Carta di Milano».
Nel suo intervento il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha detto che «la settimana prossima – venerdì 16, ndr – con i sindaci di oltre 100 città del mondo consegneremo al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il “Patto dei sindaci” contro lo spreco alimentare».
Entusiasta dell’esperienza Expo è Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare, secondo cui «i numeri raccontano solo in parte gli ambiziosi traguardi e le opportunità che siamo stati in grado di cogliere. In questi mesi abbiamo consolidato l’immagine dell’industria e del modello produttivo italiano». Il padiglione Cibus è Italia ha registrato oltre 200mila visitatori e ha ospitato 200 eventi. Nella Fabbrica del gusto italiano si sono svolti 4mila incontri B2b tra le aziende italiane e buyer, retailer e distributori provenienti da più di 40 Paesi.
Secondo Coldiretti, Expo ha prodotto effetti positivi anche sulle esportazioni: a fine anno il made in Italy realizzerà il record storico dell’agroalimentare con 36 miliardi di euro. «Agroalimentare e turismo – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – sono i comparti che più beneficiano dell’effetto traino dell’Esposizione universale».
Infine ieri la Fondazione Barilla center for food & nutrition (che ha elaborato il Protocollo di Milano) ha inviato e chiesto al tavolo di coordinamento di allegare alla Carta di Milano lo Youth Manifesto, un documento redatto da 80 giovani ricercatori di tutto il mondo che avanza proposte concrete per risolvere i paradossi che affliggono il pianeta e il sistema agroalimentare. «È necessario – osserva Luca Virginio, vice presidente della Fondazione Barilla – che si passi dalle denunce alle soluzioni concrete. Non è accettabile sprecare l’opportunità, rimanendo soltanto con principi e buoni propositi. Occorrono azioni concrete e coese per combattere l’importante battaglia contro la fame, l’obesità, lo spreco alimentare e lo sfruttamento della terra».
Il Sole 24 Ore – 11 ottobre 2015