Blocco scaglionato a partire da nord, durerà 43 giorni per le barche che hanno sistemi a traino. Coldiretti: attenzione a ciò che finisce nel piatto. Primi tre mesi 2015: prodotto importato aumentato del 3%. Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana lungo il mare Adriatico, da Trieste a Rimini.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca in occasione dell’avvio del provvedimento che cade in un momento difficile per le marinerie, le quali negli ultimi 30 anni hanno perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di autoapprovvigionamento del pescato.
Con il fermo biologico aumenta peraltro anche il rischio – sottolinea Impresapesca – di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare. Tra l’altro, nei primi tre mesi del 2015 sono stati importati in Italia oltre 233 milioni di chili di pesci e crostacei, molluschi e altri invertebrati acquatici con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (fonte: analisi Coldiretti Impresapesca su dati Istat).
Per effettuare acquisti di qualità al giusto prezzo, dunque, il consiglio è verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’area di pesca (Gsa). Le provenienze da preferire sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Ma ci si può anche rivolgere alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica.
Il blocco delle attività prevede un calendario che scatta il 26 luglio per l’alto Adriatico, nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 43 giorni delle barche che hanno sistemi a traino, fino al 6 settembre. Il 16 agosto stop alle attività per il centro e sud Adriatico, da Pesaro a Bari, che riprenderanno il 27 settembre. Il 19 settembre si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino al 18 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione.
Repubblica – 27 luglio 2015