Il Senato ha accordato la fiducia al Governo, approvando con 199 voti favorevoli, 55 contrari e 10 astensioni il maxiemendamento 1.700 (prima parte e seconda parte), interamente sostitutivo del ddl e “basato sostanzialmente sul testo approvato dalla Commissione” Bilancio. Il ddl Stabilità torna ora alla Camera per l’approvazione definitiva previosta per venerdì sera, con votazione a partire dalle 18. Il maxiemendamento recepisce sostanzialmente il testo licenziato dalla Commissione Bilancio, come affermato dal ministro Piero Giarda, intervenuto ieri sera all’Aula di Palazzo Madama per porre la questione di fiducia. Nulla di fatto per la richiesta delle Regioni – che hanno chiesto una convocazione urgente dal premier Monti – di evitare il taglio di 600 milioni al fondo sanitario del prossimo anno: le riduzioni restano quelle note di 600 milioni nel 2013, appunto, e un miliardo nel 2014.
In compenso si allenta la morsa sui beni e servizi con la previsione della possibilità di utilizzare misure alternative per garantire i risparmi previsti dalla riduzione del 10% dei contratti con i fornitori, ma si inasprisce ancora di più il tetto di spesa sui dispostivi medici che si abbassa a 4,8% nel 2013 e 4,4% dal 2014 (prima 4,9% e 4,8%).
Per il settore farmaceutico è prevista la proroga al 30 giugno del payback per evitare la riduzione del 5% del prezzo dei medicinali ed è inserito nel testo il salva-infrazioni con l’adeguamento delle norme italiane sui trapianti e sulla framacovigilanza alle direttive Ue.
Proroga fino al 30 giugno del nuovo meccanismo per la remunerazione delle farmacie su cui c’era stato un muro contro muro tra Economia e categorie.
Tra le numerose norme a carattere sanitario inserite nel maxiemendamento approvato, c’è anche quella che prevede le unità di risk management nelle aziende sanitarie, tolta dal decretone Balduzzi, inserita poi nell’omnibus ormai fermo alla commissione Igiene e sanità di Palazzo Madama.
Stanziati anche 115 milioni di euro per sostenere i malati di Sla (sclerosi laterale amiotrofica) e aiutare le persone non-autosufficienti.
Per i Policlinici delle università non statali arriva nel 2013 un contributo di 52,5 milioni. La fondazione Gaslini riceve invece 5 milioni.
Salvi poi i precari della pubblica amministrazione – anche quelli sanitari – con contratto in scadenza, che resteranno così al lavoro fino al prossimo 31 luglio. Nei concorsi pubblici, inoltre, ai precari potrà essere riservata una quota fino al 40% dei posti: ne beneficeranno i lavoratori con tre anni di servizio con contratto a tempo determinato.
Confermata la verifica straordinaria sul personale del settore sanitario giudicato non idoneo alla sua mansione, che potrà essere assegnato ad altre attività, con priorità per quelle che riguardano l’assistenza territoriale
Slitta anche di un anno, a gennaio del 2014, la possibilità per le Regioni di rimodulare l’addizionale Irpef, misura prevista dalla manovra estiva del 2011.
Ora il provvedimento passa all’esame della Camera insieme al disegno di legge di stabilità per il via libera definitivo. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio, che si è riunita nel primo pomeriggio, ha previsto che il governo porrà la fiducia a Montecitorio sulla legge di stabilità domani alle 12. La votazione finale sul provvedimento avverrà alle 18.
Il consiglio dei ministri non ha approvato il decreto su liste pulite
Dopo il via libera di Palazzo Madama alla fiducia – 99 voti favorevoli, 55 voti contrari e 10 astenuti – si è riunito il Consiglio dei ministri, che ha approvato, su proposta del ministro dell’Economia, la seconda «Nota di variazioni» al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e al bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015. Questa nota è stata preparata al fine di recepire gli effetti degli emendamenti al disegno di legge di stabilità 2013 nonché al progetto di bilancio, approvati dal Senato. Il Cdm, rileva una nota, non ha potuto procedere all’approvazione del decreto legislativo in materia di incandidabilità perché non sono pervenuti tutti i prescritti pareri parlamentari. In particolare, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ha spiegato che il governo sta aspettando il parere della commissione Bilancio del Senato.
Testo mostre: un articolo con 554 commi
La legge di stabilità si presenta con un unico articolo e 554 commi. Un testo monstre «illeggibile», secondo le parole usate in passato dal presidente Napolitano. Ai 343 commi della numerazione principale, se ne aggiungono altri 211 indicati come bis, ter, quater, e così via.
Clini: molte cose restano fuori
«I nostri tempi di lavoro erano un po’ più lunghi, se avessimo avuto il tempo ordinario saremmo riusciti a concludere le iniziative che avevamo avviato. Purtroppo si é tutto accelerato», ha commentato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. «Molte cose rimarranno fuori e le lasceremo in eredità per la prossima legislatura», ha concluso il ministro.
Stop di un anno alla possibilità per i governatori di alleggerire l’Irpef regionale con una rimodulazione per i redditi più bassi e i nuclei familiari. Opzione alternativa in caso di mancata attuazione dell’accordo sulla detassazione della produttività per l’utilizzazione di una fetta delle risorse previste: rifinanziamento del fondo di garanzia per le Pmi, ovvero i Confidi.
Finanziamento di 2,25 miliardi per la Tav in 15 anni, circa 150 in più di quelli ipotizzati fino a martedì, e di 8,4 miliardi nei prossimi 16 anni per le industrie del settore aeronautico, a cominciare da Finmeccanica. Per l’internazionalizzazione delle imprese arrivano 10 milioni all’Ice. Con questi ultimi pesanti vagoni, ai quali si sono accodati anche un mini-milleproroghe e un variegato correttivo omnibus, il treno della legge di stabilità, l’ultimo della legislatura, ha ricevuto ieri pomeriggio l’ok della commissione Bilancio del Senato e, dopo un fitta sequenza di rinvii, è finalmente approdato in Aula.
Nel lungo elenco delle modifiche dell’ultima ora compaiono le nuove risorse per le assunzioni nel comparto sicurezza (70 milioni) e per l’università: 100 milioni ai quali si aggiungono i 52,5 milioni per i policlinici universitari non statali, 12,5 milioni per il Bambin Gesù di Roma e 5 milioni per la fondazione Gaslini di Genova. Arrivano anche altri 115 milioni per i malati di Sla (70 quelli certi) e lo stop alla tassazione sulle pensioni di guerra. Proroga di un anno per lo stop all’incrocio tra stampa e Tv.
Nel capitolo fiscale viene aggiunta anche la riduzione di 60 milioni del fondo Brunetta per finanziare dal 2014 l’esenzione Irap per i professionisti. Quanto al federalismo fiscale, l’emendamento dei relatori prevede lo slittamento dal 2013 al 2014 della possibilità concessa alle Regioni di alleggerire il carico dell’addizionale Irpef sui contribuenti con redditi ridotti, così come di prevedere una rimodulazione del prelievo aggiuntivo in base al nucleo familiare. Non solo. Slitta al 2014 anche l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale previsto dalla Costituzione, che avrebbe consentito alle regioni, muovendosi nell’ambito della addizionale Irpef, di disporre detrazioni per l’erogazione di sussidi, voucher e altri sostegni sociali.
Una decisione, spiega il relatore Giovanni Legnini (Pd), attesa dalle Regioni che «ci hanno chiesto di tenere le bocce ferme per un anno su Irpef e Irap, poiché la sommatoria dei tagli previsti dalla spending review e dalla stessa legge di stabilità mette a rischio i conti della sanità». Novità anche per le Regioni in dissesto che hanno avviato piani di risanamento (Campania): viene istituito un fondo di rotazione da 50 milioni per concedere anticipazioni, pari a 150 euro per abitante e restituibili in 10 anni, con cui ammortizzare i disavanzi.
20 dicembre 2012